di Elisa Cinti
Durante la calda estate passata e in questo caldo principio di autunno, un gruppo di cittadini e cittadine di età, professione, provenienza diverse ha iniziato ad incontrarsi in uno spazio accessibile a tutti e tutte, per confrontarsi e interrogarsi sul tema dell’abitare ad Orvieto, inteso nella sua accezione più ampia.
Il desiderio che ha mosso queste persone è stato quello di uscire dalla propria silenziosa dimensione individuale per condividere un sentire comune rispetto al vivere, nel 2023, in questa città.
Orvieto si caratterizza per avere un altissimo tasso di invecchiamento e un progressivo e continuo spopolamento che riflette anche una drammatica carenza di lavoro. A questi problemi strutturali di lungo periodo, e talvolta come loro diretta conseguenza, si somma un mercato immobiliare che, soprattutto nel centro storico, non consente l’acquisto di case da parte di persone più o meno giovani e neanche l’affitto per periodi medio-lunghi. La convenienza all’affitto per periodi brevi spinge molti proprietari di seconde e terze case nella direzione di allestire le abitazioni come strutture ricettive turistiche.
Tale situazione desta grande preoccupazione, giacché appare ormai evidente e sempre più tangibile un depauperamento del tessuto sociale cittadino. Tali questioni, che avrebbero dovuto necessariamente e responsabilmente, essere già state affrontate, attraverso la conoscenza, la condivisione, e la messa in atto di politiche correttive (per quanto possibile ad una amministrazione comunale) sono rimaste invece sul tappeto .
In questo contesto, Orvieto, ha (seppur sempre in minor numero) i “suoi” residenti. Ecco, l’impressione è che ci si stia dimenticando di loro, che ci si stia passivamente adattando senza che una riflessione plurale sull’abitare venga fatta. L’ abitare ha un significato che va ben oltre l’essere una semplice funzione, “abitare per l’individuo significa instaurare una relazione attiva e dinamica con lo spazio fisico e sociale attorno a lui” ed è centrale nel determinare la qualità della vita nella società.
Nel tempo, quello che si registra in questo Comune è invece una situazione in cui i servizi per i residenti diminuiscono di giorno in giorno, e nelle politiche fin qui adottate è pressoché assente la considerazione di intere fasce di popolazione, come gli adolescenti. Mentre si dice di voler valorizzare la famiglia, in realtà si pone scarsa attenzione ai servizi a questa dedicati. I servizi sanitari sono sempre meno accessibili, poca è l’attenzione alla marginalità sociale e alle politiche che favoriscano una vera inclusione, appare depressa la vita culturale quindi rare sono le occasioni di partecipazione, di incontro, di scambio quindi di crescita della cittadinanza.
Abbiamo cominciato ad incontrarci per capire se queste preoccupazioni fossero soltanto nostre, oppure se fossero diffuse. Ci siamo chiesti: come stanno e cosa pensano gli altri abitanti di Orvieto? Quali possibilità offre la città a chi ci vive, a chi vorrebbe viverci, a chi vorrebbe restarci, a chi vorrebbe tornarci? Cosa significa abitare, oggi, ad Orvieto e come si sta trasformando questa realtà?
E’ in questo intrigo di domande che nasce Abitare Orvieto, una voce corale, un gruppo spontaneo di persone che considera l’abitare molto di più che il mero risiedere in un luogo e che ritiene necessario considerare i cittadini come parte attiva della progettazione delle politiche del territorio che li riguarda.
Abitare Orvieto non ha scopi immediati, se non quello di offrire uno spazio di autentico confronto e di segnalazione di problemi e di elaborazione di proposte, con l’aiuto di dati e lo studio di buone pratiche amministrative che altrove stanno affrontando le questioni che fin qui abbiamo messo a fuoco
Per facilitare i nostri incontri e per rendere visibile ed accessibile a tutti questo spazio di confronto, abbiamo creato un sito www.abitareorvieto.it ed è stato aperto e messo a disposizione, uno spazio in cui chi vorrà potrà dare il suo contributo, rispetto al tema dell’abitare ad Orvieto: potrà fare qualsiasi domanda, portare la propria esperienza, fare proposte o descrivere il proprio stato d’;animo.
Gli stimoli raccolti saranno preziosi per tentare di aprire un confronto sempre più allargato sullo stato dell’abitare in questa città, fare proposte e sperare di poter iniziare “una paziente ricostruzione del tessuto sociale”.
Abitare Orvieto è ovviamente aperto a tutti, se vuoi contattarci e/o partecipare scrivi a: info@abitareorvieto.it e forniremo informazioni rispetto ai prossimi incontri ed iniziative in cantiere.
Nel frattempo spoileriamo che stiamo organizzando un incontro pubblico, una tavola rotonda sul tema dell’abitare. In questo periodo di fermento politico, pensiamo che un’attività di riflessione, di informazione e di stimolo sia ancora più importante soprattutto se agita dagli stessi cittadini che tornano ad incontrarsi!