Mancanza di aule a Palazzo Clementini, storica sede del Liceo Classico “F.A. Gualterio” e del Liceo delle Scienze Umane. E’ questo l’argomento al centro dell’interrogazione che il consigliere Giovannini (Pd) ha formulato al presidente del consiglio comunale e al sindaco. Il testo integrale:
Premesso che:
– lo scorso dicembre il presidente del Consiglio Comunale di Orvieto, Umberto Garbini, con un’interrogazione chiedeva di sapere se la Giunta Comunale intendeva impegnarsi per risolvere le problematiche sulla gestione degli spazi e dell’organizzazione dell’istituto così da garantire adeguati standard di sicurezza e la qualità della formazione assicurata dall’utilizzo dei laboratori e dell’aula magna;
– la sindaca Roberta Tardani – in accordo con la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza, e con la dirigente dell’IISACP, Cristiana Casaburo – si era impegnata a reperire, nel centro storico di Orvieto, ulteriori spazi da destinare alla didattica. Impegno che, a quanto pare, non ha sortito effetti concreti.
– il disagio degli studenti, evidentemente cresciuto, si è manifestato, lunedì 2 ottobre, con l’affissione di volantini di protesta – “Quando gli alunni sono solo numeri non servono neanche le aule” – riferita ad una situazione ritenuta non più tollerabile. Dall’inizio dell’Anno Scolastico, infatti, sempre per la mancanza delle aule, si sta attuando la rotazione interna alla scuola delle 23 classi, occupando laboratori, aula magna e due spazi del seminterrato.
si chiede di sapere
– se l’impegno di sindaco e giunta abbia avuto la continuità richiesta dal caso ed, eventualmente, come questo impegno sia stato tradotto in concreto;
– se il sindaco e la giunta sono in grado, oggi, di prospettare ipotesi e soluzioni credibili e realistiche atte a superare uno stato di disagio che da mesi interferisce negativamente sia con i processi di apprendimento di ragazze e ragazze sia con l’attività didattica dei docenti;
– se il sindaco e la giunta abbiano proceduto a verificare l’eventuale e ulteriore disagio che studenti con bisogni educativi speciali potrebbero subire a causa del persistere di tale situazione.