ORVIETO – Anche il Comune di Orvieto, insieme ad altri 10 Comuni dell’Umbria, aderisce alla XVI Giornata nazionale dell’afasia che si celebra sabato 21 ottobre partecipando alla campagna di sensibilizzazione “Illuminiamo le città”, lanciata a livello nazionale da AITA – Associazione Italiana Afasici Federazione. I luoghi più significativi delle cittadine coinvolte verranno illuminati di rosso per richiamare l’attenzione delle persone sui disturbi del linguaggio causati da danni cerebrali come trombosi, emorragie, traumi cranici, tumori, encefaliti. Queste lesioni non alterano l’intelligenza dell’individuo, ma possono impedire loro di utilizzare normalmente il linguaggio nella vita di tutti i giorni.
Con il patrocinio della Regione Umbria, si illumineranno i Comuni di Perugia, Terni, Arrone, Passignano sul Trasimeno, Trevi, Foligno, Bastia Umbra, Umbertide, Città di Castello, Gubbio e Orvieto che colorerà di rosso la facciata del Palazzo comunale. Sono stati invitati a partecipare all’iniziativa i Comuni che ospitano nel loro territorio strutture sanitarie specializzate nella Riabilitazione Neurologica.
Sostengono l’AITA Umbria, anche l’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, che raccoglie 18 professioni sanitarie, con cui è stato firmato un protocollo di intesa nel 2022 e la Caritas Diocesana di Perugia, luogo di incontro settimanale dell’associazione.
Venerdì 20 e sabato 21 ottobre, al centro di Perugia e in alcuni servizi riabilitativi della Regione verranno organizzati incontri e punti informativi dove saranno distribuite piantine di erica, simbolo dell’afasia. “Queste iniziative – spiega la presidente di AITA Umbria, Nicoletta Pauselli – hanno la finalità di sensibilizzare il pubblico su un disturbo non sempre compreso a fondo, il cui impatto nel quotidiano viene talvolta sottostimato, senza tenere in considerazione come, ad esempio, si stia abbassando l’età media delle persone che ne vengono colpite. Le persone con afasia e i loro familiari si ritrovano spesso soli e disorientati, soprattutto alla conclusione dei percorsi riabilitativi. Stiamo parlando di un mondo che ha bisogno di essere portato alla ribalta proprio per condividere lo sforzo di chi lotta in prima persona e per diffondere il più possibile conoscenze e saperi. L’AITA si pone come punto di congiunzione tra le strutture riabilitative e le famiglie, fornendo un supporto informativo e sociale”.