“Il 20 ottobre si è tenuta l’assemblea del Gal Trasimeno-Orvietano per andare al rinnovo degli organismi. E’ stato rieletto un direttivo di cinque persone che ha loro volta hanno rieletto Gionni Moscetti, consigliere comunale di Orvieto come presidente. Questa elezione è il frutto di un accordo tra i Comuni di centrodestra e le principali organizzazioni professionali a livello regionale (C.N.A., Confcooperative e Coldiretti).
Una lista che è stata preparata nell’ombra, senza nessuna interlocuzione con le altre componenti del Gal. Non è servito a niente il tentativo dei sindaci di centro sinistra di avviare un confronto e giungere ad una soluzione condivisa. Da questa vicenda emergono tre fatti politici.
1. Continua il protagonismo della direttrice, Francesca Caproni, che ha concorso alla formazione di questa lista, ha presieduto di fatto l’assemblea poiché in tre ore il presidente, Gionni Moscetti, ha parlato quindici minuti, ha fatto il resoconto politico, spiegato il nuovo Piano di azione locale, svolto in modo monocratico il ruolo di ufficio elettorale e di scrutatore e detto che due soci storici del Gal (Umbria Folk Festival e Confederazione Italiana Coltivatori) non facevano piu parte dell’associazione. Non so se tutto questo è corretto formalmente ma di sicuro è pesante politicamente. Anche perché aveva proposto un regolamento interno, poi accantonato, dove il direttore, cioe lei, teneva le pubbliche relazioni dell’associazione.
2. Nella stessa seduta è stato discusso e approvato il nuovo Piano di azione locale del Gal (che i soci hanno visto li perché non era stato inviato preventivamente). Un Piano da cinque milioni di euro per i prossimi anni dove l’elemento centrale è il sostegno alle manifestazioni per oltre un milione di euro. Alla mia proposta di spostare trecentomila euro da questa voce a quella per le start up giovanili (che oggi hanno la previsione di un misero centomila euro) e non c’è stata la possibilità di fare nessun cambiamento.
3. La cosa più seria e significativa politicamente è l’accordo tra i Comuni di centrodestra e le organizzazioni professionali (a cui non partecipano Lega delle Cooperative e CIA). E aggiungo preoccupante. Infatti è in gestazione presso la giunta regionale la riforma dei Gal e stanno lavorando ad una ipotesi che esclude le associazioni private facendo rimanere solo le organizzazioni professionali come soci e interlocutori di Regione e Enti Locali. Quindi una idea di gestione centralizzata a livello regionale, decisa da chi governa la Regione e le Organizzazioni professionali disponibili a questo modello neo corporativo.
Del resto l’attuale immobilismo di Orvieto su tutti i temi dello sviluppo a partire dalle Aree Interne evidentemente è un qualcosa che va al di la della capacità o fantasia degli amministratori. Evidentemente si condivide da parte loro la centralizzazione regionale delle decisioni, confidando nelle appartenenze con il centro destra. Quanto sia sbagliata questa ipotesi è testimoniato da quello che succede nei territori su Sanità, Trasporti, Sociale. Abbandonati a se stessi e affidati alla buona volontà e al sacrificio degli operatori. Ci vuole una svolta e presto”.
Valentino Filippetti,
sindaco di Parrano