“In un momento di riflessione profonda sulle prospettive della città, si affaccia la necessità di un dialogo aperto e inclusivo che superi le consuete dinamiche e dia voce a tutte le sfumature dell’opinione pubblica. Oltre alle voci autorevoli che guidano il dibattito e ai comunicati anonimi che segnalano malcontento, è necessario far emergere un chiaro appello a un sforzo elaborativo collettivo e partecipativo, al fine di ridefinire il ruolo e il destino di Orvieto nei prossimi dieci anni.
L’obiettivo è avviare un processo di costruzione collaborativa, coinvolgendo cittadini, organizzazioni, imprese e partiti, per delineare una visione condivisa per il futuro della città. Questo sforzo va oltre le questioni contingenti elettorali e non e abbraccia l’ampiezza e la complessità delle sfide che Orvieto affronterà nel prossimo decennio.
L’invito è a superare le divergenze e a condividere un impegno concreto per costruire un Orvieto migliore e più inclusiva. Questo processo partecipativo punta a trasformare l’energia delle riflessioni individuali in un progetto che incida sulla crescita economica, sul benessere sociale e sulla sostenibilità ambientale.
Nei prossimi mesi il nostro impegno sarà quello di promuovere incontri in stile world-cafè al fine di raccogliere opinioni e contributi da ogni settore della società, creando uno spazio aperto e inclusivo in cui le voci di tutti possano essere ascoltate e valorizzate, contribuendo così a plasmare un futuro condiviso che rispecchi le aspirazioni di una comunità piuttosto che dei singoli.
L’Orvieto che vogliamo dovrà orientarsi verso i grandi processi di ammodernamento del vivere urbano, sostenendo tutti i saperi di cui la città è ricca, qualificando altresì tutte le attività produttive, a cominciare da quelle ad alto contenuto innovativo e tecnologico. L’Orvieto che ambiamo a realizzare deve inoltre rispondere alle esigenze di ogni singolo cittadino, rinnovando e migliorando le politiche di welfare, con una particolare attenzione rivolta agli anziani e alle persone con disabilità.
Desideriamo che Orvieto possa riconquistare il ruolo di punto di riferimento non solo in Umbria, ma anche a livello nazionale e internazionale, quale emblema di qualità della vita. Vogliamo che la città si distingua per le sue eccellenze, la sua ricca storia, la sua cultura, il paesaggio circostante e le bellezze naturali che offre.
Nel perseguire questo obiettivo, riteniamo fondamentale adottare politiche attente alle esigenze dei giovani, focalizzandoci sulla formazione in stretta sinergia con il mondo produttivo. È nostro auspicio che tale sinergia possa crescere e arricchirsi ulteriormente, creando opportunità lavorative e contrastando il fenomeno dell’emigrazione giovanile verso altre regioni o addirittura all’estero. L’energia dell’intelligenza e dell’innovazione, che soltanto giovani preparati e motivati possono apportare, rappresenta un fattore imprescindibile per l’Orvieto che intendiamo promuovere. La città che immaginiamo deve garantire il funzionamento ottimale dei servizi pubblici, senza discriminazioni. Questo impegno si manifesta sin dalle piccole attenzioni, quali la pulizia e la sicurezza delle strade, l’efficienza degli sportelli comunali, i servizi per l’infanzia, l’ampia disponibilità di strutture sportive e la cura costante dei cimiteri. L’Orvieto che ci proponiamo di costruire è una città che coniuga la tradizione con la modernità, l’esperienza con la gioventù, in definitiva, una città inclusiva e progressista, allineata con le tendenze temporali.
PRINCIPI GUIDA
Trasparenza
Riteniamo essenziale valorizzare le competenze presenti all’interno dell’amministrazione, migliorando l’efficacia della spesa pubblica. Proponiamo l’adozione di un nuovo regolamento per i concorsi pubblici, introducendo la casualità nella selezione delle commissioni cittadine con competenze specifiche. Poniamo inoltre al centro dell’agenda comunale la questione dell’equità fiscale, affinché chi ha maggiore capacità contributiva assuma una giusta responsabilità.
Partecipazione
Per favorire la partecipazione attiva dei cittadini, promuoveremo il rafforzamento dei consigli di quartiere e di frazione, dotandoli di precise competenze. Inoltre, prevediamo la possibilità di indire referendum di indirizzo, anche attraverso piattaforme digitali.
Mobilità
L’incremento della mobilità sostenibile rappresenta un obiettivo primario. Riteniamo opportuno ritornare ad essere partecipi della discussione sull’alta velocità ripristinando una collaborazione con i comuni del Trasimeno e della Valdichiana. In tal senso, riteniamo fondamentale riconsiderare le tratte ferroviarie che interessano Orvieto, al fine di rispondere alle esigenze quotidiane dei pendolari. Inoltre, prevediamo interventi per la sicurezza delle strade comunali e sosteniamo l’istituzione di partenariati con gli agricoltori per la manutenzione del verde e dei canali di scolo stradale.
Orvieto Capitale del Buon Vivere
Orvieto, Capitale del Buon Vivere, dovrebbe poter sviluppare un contesto in cui l’approccio al benessere sia integrato all’adesione allo sport e alla promozione di iniziative di salute pubblica attraverso associazioni dedite a tali pratiche. La valorizzazione dell’impegno sociale e comunitario delle associazioni dedite alla salute e allo sport costituirà un elemento centrale della strategia e dovrà passare anche per un accordo con la provincia per l’utilizzo del Palazzetto dello sport da parte delle associazioni. E’ imprescindibile guardare all’ammodernamento delle strutture, realtà come quella della piscina comunale non hanno bisogno esclusivamente dello straordinario impegno delle associazioni che si occupano della gestione ma anche di migliorie strutturali che permettano di superarne le caratteristiche obsolete. Nel medesimo contesto, dovrà essere dato particolare rilievo agli sport tradizionali e popolari, volti a divenire patrimonio culturale di riferimento per l’intera comunità.
Orvieto dei Diritti
Emerge altresì la rilevanza di promuovere il ripristino di un tribunale, anche con una sede distaccata a connotazione monotematica, allo scopo di garantire un presidio base di giustizia sul territorio ed i diritti costituzionali di tutti i cittadini. In un’ottica di tutela delle prerogative fondamentali, è imperativo condurre una ferma lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione, compresi il razzismo, l’abilismo, l’omotransbifobia e la violenza di genere. Un potenziamento dei servizi sociali e delle forze dell’ordine, unitamente alla valorizzazione del ruolo del consultorio e delle politiche di genere, è essenziale per assicurare una comunità più sicura e inclusiva.
Orvieto Città del Lavoro
L’ambizione di Orvieto come Città del Lavoro si manifesta nel propugnare una rigenerazione economica che abbracci l’artigianato, le piccole e medie imprese e l’agricoltura. Un’adeguata qualificazione della rete commerciale del centro storico, supportata da consorzi e fidi, sarà prioritaria. Va concepita una Casa dell’Artigianato, affinché tutte le attività artistiche, tradizionali e innovative trovino una piattaforma di valorizzazione. La gestione di questa struttura potrebbe essere condivisa con le associazioni di categoria ed in collaborazione con la Camera di Commercio, facilitando l’accesso al credito tramite accordi con i consorzi di categoria e le istituzioni bancarie locali.
L’indispensabile ruolo dell’agroalimentare, dell’industria vinicola e dell’ortofrutta emerge come una priorità. In quest’ottica, il supporto ai prodotti locali e biologici è cruciale, accompagnato da un’educazione alimentare nelle scuole. In questo contesto è imprescindibile sottolineare la convinzione che ad essere valorizzare siano le produzioni non aggressive, non intensive che non intaccano la biodiversità ma che invece la favoriscono, come alcune coltivazioni di nicchia su specie autoctone. Serve un patto con gli agricoltori, custodi del paesaggio e della genuinità dei prodotti, per favorire la creazione di piccoli orti urbani e la manutenzione delle aree verdi stradali.
Orvieto Verde
L’impegno per la transizione ecologica è ineludibile e richiede misure compatibili con la realtà del territorio e del paesaggio. L’implementazione di piccoli invasi idrici e impianti fotovoltaici su strutture pubbliche. La creazione di aree per impianti industriali innovativi e a basso impatto ambientale è una componente cruciale.
In parallelo, una gestione energetica efficiente dell’amministrazione pubblica, unita alla riduzione dell’inquinamento luminoso, è essenziale per promuovere pratiche sostenibili. Sul fronte dei rifiuti invece la possibilità della discarica di Orvieto come ultima discarica dell’Umbria richiede una riflessione immediata sull’ammodernamento del conferimento e sull’adozione di pratiche circolari ed di educazione sul tema dei rifiuti.
Orvieto al servizio del cittadino
Una rinnovata attenzione alle periferie e alle frazioni, intese come parte di un concetto di “bel vivere”, sarà centrale per accompagnare i cittadini, sin dalla giovane età, verso una coesione sociale accogliente ed inclusiva. Orvieto deve aspirare a divenire un luogo ove i servizi sviluppati accompagnino l’individuo sin dall’infanzia e si estendano nel corso della vita, facilitando un solido ancoraggio al territorio e prevenendo il suo abbandono. Questa visione si traduce nell’idea di un Orvieto quale città per le bambine e i bambini, dove tali servizi favoriscono la pianificazione di un futuro radicato nella comunità e nell’ambiente circostante soprattutto delle giovani famiglie che più di tutte hanno bisogno di essere sostenute da una rete di servizi solida.
Salute diritto universale
In tema di sanità pubblica, emergono perplessità circa la direzione attuale adottata dalla giunta regionale, con l’implicito silente coinvolgimento delle istituzioni locali, che potrebbe richiedere una revisione. La sanità, in questo contesto, non può essere esclusivamente concepita in termini aziendali, ma dovrebbe essere permeata da valori che pongano l’universalismo del diritto alla salute e all’accesso alle cure al centro delle politiche di organizzative socio-sanitarie e ospedaliere.
Abitare
Infine, i concetti di “vivere” e di “abitare” assumono un ruolo di rilevanza, poiché Orvieto deve continuare a offrirsi come destinazione amata e visitata dai numerosi turisti che la apprezzano ma, parallelamente, deve rispondere alle esigenze dei suoi residenti, concentrandosi sull’edilizia convenzionata, sull’efficientamento energetico degli edifici esistenti e sull’impiego del patrimonio pubblico libero.
La riqualificazione degli spazi pubblici non solo conferisce nuova vitalità ai luoghi, ma definisce un’identità cittadina più evoluta e moderna. La necessità di ridurre le distanze tra il centro storico, le frazioni urbane e i borghi richiede la valorizzazione delle radici storiche, che sono state i punti focali dell’aggregazione e dell’organizzazione della comunità in passato. Assumere il coraggio e la responsabilità di queste sfide diventa imperativo. Orvieto deve superare l’andamento declinante che colpisce molte realtà urbane e regionali, e aspirare a una visione di 30.000 abitanti, tornare ad essere il capofila non del ma insieme al suo comprensorio ed essere di sostegno laddove ci sono esperienze di buon governo e pratiche virtuose. Tutto questo non soltanto con l’ambizione di poter cambiare le condizioni materiali del territorio ma anche per porre Orvieto al centro del dibattito culturale, intellettuale e politico regionale e nazionale”.
Paolo Maurizio Talanti,
segretario Unione Comunale Pd Orvieto