Su indicazione dell’Assessore alle Politiche della casa, Enrico Melasecche, la Giunta regionale ha dato il via libera al nuovo modello-tipo di bando per l’assegnazione in locazione degli alloggi di edilizia residenziale sociale pubblica per l’anno 2023. Tale modello dovrà essere adottato obbligatoriamente dai Comuni per la pubblicazione dei prossimi avvisi di assegnazione.
Entro questo mese – sottolinea l’assessore – i Comuni, che hanno già nella loro disponibilità numerose unità immobiliari recuperate dall’ATER secondo il piano concordato con la Regione, potranno così procedere alla predisposizione e alla pubblicazione dei nuovi bandi, quanto mai urgente e importante stante una domanda di alloggi a canone sociale cresciuta quotidianamente da parte delle famiglie che risentono pesantemente degli effetti della crisi economica post pandemica e del carovita, con le ultime graduatorie, approvate con il bando2019, che sono scadute il 31 dicembre 2022”.
“Con l’obiettivo di accelerare e semplificare l’iter dei nuovi bandi, da indire di norma biennalmente entro il 30 settembre – aggiunge l’assessore – e garantirne la massima efficacia per i loro fini sociali, a beneficio dei nuclei familiari maggiormente bisognosi, la Giunta regionale sta pertanto agendo da tempo su più fronti, con importanti risultati. Fra le diverse azioni messe in campo, la predisposizione del disegno di legge per la modifica d’urgenza della normativa per quanto attiene il possesso dei requisiti per l’assegnazione di un alloggio”. “Ne ho sollecitato l’immediato esame e la modifica – ricorda – è stata intanto approvata lunedì 4 settembre dalla Terza commissione consiliare permanente e verrà sottoposta al voto definitivo dell’Assemblea Legislativa martedì 12 settembre, nella prima seduta dopo la pausa estiva.
Verrà soppresso – spiega – il comma 3 dell’art. 29 della legge regionale n. 23/2003 che stabilisce che i requisiti necessari per ottenere in locazione un alloggio devono sussistere in capo a tutti i componenti della famiglia, compresi i minori. Si scongiurerà così l’esclusione dalle graduatorie delle famiglie più disagiate. Questo consentirà inoltre ai Comuni – rileva -, non dovendo applicare l’attuale disposizione normativa, di accorciare i tempi di verifica e la formulazione delle graduatorie di assegnazione, dando risposte rapide a chi aspira ad un’abitazione in una casa popolare”. Dopo il completamento del processo legislativo per la modifica urgente della normativa riguardante l’edilizia residenziale sociale pubblica, la Giunta regionale prevede di approvare successivamente il modello standard di domanda che sarà adottato dai Comuni. (Andrea Impannati)