Ho deciso di non rinnovare la tessera del Pd per il 2023 (peraltro nessuno ancora mi ha chiesto di rinnovarla) e di aderire a Più Europa, il partito fondato, tra gli altri, alcuni anni or sono, da Emma Bonino, i cui componenti però non provengono solamente dal partito radicale. Ad esempio il presidente è Federico Pizzarotti, che è stato sindaco di Parma per due mandati e che dopo pochi anni dall’inizio del primo mandato si allontanò dal movimento 5 stelle, criticandolo fortemente. Segretario è il parlamentare Riccardo Magi.
A questo punto chi ha iniziato a leggere questa nota potrebbe rilevare che non gli interessa affatto che il sottoscritto abbia preso questa decisione. In realtà, credo che ciò dovrebbe interessare quanto meno gli iscritti, molto pochi, al Pd di Orvieto, e gli elettori orvietani del Pd, ancora molti. La mia decisione è stata sofferta.
Io nel 1982 mi iscrissi al Pci e tutti gli anni fino al 2022 ho rinnovato la tessera, una volta scomparso il Pci, del Pds, poi dei Ds ed infine del Pd. Ma perché ho preso questa decisione?
Innanzitutto perchè non condivido le posizioni di Elly Schlein, la quale, in primo luogo, mi sembra del tutto inadeguata a svolgere l’incarico di segretaria del Pd e le cui scelte, spesso, rendono il Pd un partito della sinistra radicale, spesso subalterno al movimento 5 stelle, non un partito della sinistra riformista, e che sia in grado davvero di promuovere un’alternativa di governo alla coalizione di destra guidata da Giorgia Meloni.
Inoltre, credo che gli esponenti nazionali dei sostenitori di Bonaccini, sconfitto alle primarie, abbiano perso perché non sono stati in grado di proporre un progetto realistico di profondo rinnovamento, come necessario, del Pd. Del resto la maggioranza di loro, come del resto degli esponenti nazionali che sostengono Schlein, considerano la politica come pura e semplice ricerca e gestione del loro potere personale.
Io ritengo che ormai il progetto originario che portò alla fondazione del Pd sia fallito, un partito che, fin dall’inizio, fu soprattutto una fusione “fredda” tra due gruppi dirigenti, quello dei postcomunisti e quello della ex sinistra democristiana. E forse sarebbe necessario che il Pd si sciogliesse, a questo punto.
Poi, occorre notare che anche il gruppo dirigente regionale e quello locale del Pd sono, a mio avviso, del tutto inadeguati e ciò può contribuire a determinare una nuova sconfitta del centro sinistra nelle elezioni comunali e nelle elezioni regionali che si terranno nel 2024. Del resto, conosco alcuni altri iscritti nel 2022 al Pd di Orvieto che non intendono rinnovare la tessera per motivi simili ai miei (non so però se vorranno aderire ad altri partiti) e molti elettori orvietani del Pd che, nelle diverse elezioni che si svolgeranno nel 2024, non vogliono più votare per il Pd. Comunque gli iscritti e gli elettori orvietani del Pd, se condividono almeno una parte delle considerazioni da me svolte, potranno rivolgersi verso altri “lidi” politici, Più Europa, Azione, Sinistra Italiana, i Verdi.
C’è un ampio ventaglio di possibili scelte, escludendo ovviamente Italia Viva, che Renzi sta sempre di più indirizzando verso il centro destra. Un piccolo inciso, che forse può interessare a qualcuno, ad Italia Viva ha aderito, da alcuni mesi, il leader dei civici umbri, il consigliere regionale Andrea Fora.
E perché ho deciso di aderire a Più Europa? Perché condivido la gran parte delle posizioni emerse nell’ultimo congresso svoltosi all’inizio del 2023, nonché il suo manifesto. Perché da anni sono socio dell’associazione Luca Coscioni, i cui “cavalli di battaglia” storici sono stati recepiti totalmente da Più Europa. Inoltre Più Europa è ben ancorato all’interno del centro sinistra. Quindi ho aderito a Più Europa e, se ci saranno le condizioni, mi vorrei impegnare attivamente in questo partito, in Umbria. Altrimenti resterò un semplice iscritto.