“Siediti, Ascolta, Respira”: il luogo del cuore si arricchisce di nuove opere, il Parco del Pinaro diventa ancora di più sede di una mostra permanente di panchine dipinte. In occasione della tradizionale Festa del Solleone a cura della Pro Loco di Castel Viscardo, quest’anno ampliata grazie al sostegno della Regione Umbria, del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e del Gal Trasimeno Orvietano, nell’ambito del progetto territoriale “L’Umbria che non conosci”, Castel Viscardo è stata sede di una due giorni di arte a cura di Manuela Montenero.
La sua prima opera è intitolata “Amor vincit omnia” . Sì perché è proprio con l’amore riprodotto in enormi cuori rossi che è stata riadattata una panchina dipinta già danneggiata, proprio quella, una delle 13 panchine artistiche ora installate, che ricordava il prezioso riconoscimento di luogo del Cuore dei Fai.
Ora la scritta latina “L’amore vince su tutto” a suggellare la vittoria di questo nobile sentimento su un brutto gesto. “Credo che questa sia tra le frasi antiche più celebri e più vere – spiega l’artista Montenero – Così ho riempito la destinataria di cuori, simbolo che adoro. Così che i passanti possano sempre ricordare questa verità. Soprattutto le persone speciali a cui l’ho dedicata, in particolare a mio nipote. Sognate e amate”. Ed ecco poi l’idea di libertà e spensieratezza riprodotta attraversopennellate azzurre nell’altra panchina. “Lavorando in un negozio e laboratorio di ceramica tipica orvietana, ovvero con decori di origine etrusca, ho voluto omaggiare quello che d’istinto mi è venuto in mente per primo – ne spiega la realizzazione Manuela – Ho reso per prima cosa bianca la panchina, poi l’immagine si è formata da se. Il disegn oche ho realizzato può idealmente tendere all’infinito, e questo è sufficiente per me. Voglio che lo spettatore voli nella sua fantasia, guidato in un certosenso dai nostri antenati”. Queste due opere sono andate ad impreziosire ancora di più il luogo tanto caro ai castellesi, molto più di un semplice parco. Un angolo di paradiso in cui la natura e la cultura si incontrano e danzano insieme. Esplorare questo luogo magico è un viaggio nel tempo, nella tradizione e nella bellezza, un’esperienza che arricchisce il cuore e l’anima. Quando si visita il Parco del Pinaro, ci si lascia avvolgere da un senso di pace e armonia, dimenticando per un istante il trambusto della vita quotidiana e lasciandosi trasportare dalla magia della natura e della cultura che si fondono in un abbraccio perfetto. Un luogo da amare, da proteggere e da custodire, affinché possa continuare a incantare le generazioni future con la sua bellezza senza tempo.
Non a caso “Siediti, Ascolta, Respira” è il motto ha trovato posto al centro del tabellone inaugurato dall’amministrazione comunale di Castel Viscardo in cui sono riportate tutte le panchine, con relative descrizioni e autori, che negli anni sono state installate all’interno del Parco.
A completare il tutto, per migliorare la fruizione del luogo e del territorio circostante, l’amministrazione ha installato due pannelli a completamento della galleria nell’arco del palazzo comunale; nel primo è riprodotta la mappa dell’anello di Castel Viscardo (in collaborazione con la locale Polisportiva), un percorso di 15,5 Km (che tra poco sarà segnato grazie al prezioso lavoro di realizzazione di frecce indicative di Enzo Serranti e Norberto Seccafieno) per conoscere le bellezze della zona: il Castello di Viscardo dal “Fosso delle Scrose”, “Il fosso delle Cannicelle” con felci e liane, la Necropoli etrusca delle Caldane del VI secolo a.c, la Parete rocciosa in basalto dell’Altopiano dell’Alfina, la “Faggeta depressa” 600 s.l.m, le Ginestre in fiore, l’Anfiteatro vecchia cava, il Conventaccio (ruderimedievali), il “Mulino di Santa Rufina” (XVI sec.), e il Panorama verso il podere Stabbione. Un ultimo pannello è un percorso didattico-storico dei tre castelli che si trovano all’interno del Comune, disegnato dall’arch. Simone Moretti Giani, nel quale sono riportate anche alcuni episodi simbolo della storia locale. Questo progetto, nato in collaborazione con la Scuola Primaria e l’Istituto Muzio Cappelletti, qualche anno fa aveva vinto il Premio Corpus Domini, un concorso a cura del Comitato Lea Pacini. La realizzazione di tutti i pannelli è stata possibile grazie al contributo della Regione Umbria (Legge Regionale24/2003) e al prezioso lavoro dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano (che si ringrazia) e del Musec (Museo Etnografico di Castel Viscardo).