Partecipata e molto animata l’assemblea pubblica svoltasi giovedì 3 agosto a Torre San Severo su convocazione degli Amici della Terra, nel quadro delle iniziative volte ad informare adeguatamente la popolazione sulle ricadute dei mega progetti di rinnovabili che stravolgeranno il territorio.
Ha presieduto l’assemblea pubblica la presidente degli Amici della Terra, Monica Tommasi, che si è soffermata sulle criticità delle rinnovabili nel quadro generale delle strategie energetiche in Europa, per poi affrontare il tema specifico dei progetti eolici della Tuscia umbro-laziale, considerati inefficienti quanto devastanti per il territorio. La presidente ha mostrato una mappa del territorio della Tuscia umbro laziale con i mega progetti eolici previsti per un totale di 120 pale alte 200/250 metri che saranno visibili da 62 comuni.
“Si tratta – ha spiegato – di impianti in zone caratterizzate da ventosità insufficiente ma che vengono evidentemente presentati con l’auspicio, da parte dei proponenti, di accedere a lauti incentivi, e che non consentiranno certo di ridurre i costi per l’elettricità in bolletta dei Cittadini. È inoltre inconcepibile questa corsa alla presentazione dei progetti al Ministero, centinaia di progetti per una potenza complessiva di circa 400 GW quando l’obiettivo al 2030 è di 80 GW”.
Numerosi gli interventi da parte del folto e interessato pubblico. Chi ha manifestato le sensazioni di angoscia e di invivibilità, chi si è soffermato sugli aspetti partecipativi e di coinvolgimento della Cittadinanza, chi si è molto preoccupato per le perdite economiche dovute agli impatti negativi sul turismo, chi ha illustrato le conseguenze della costruzione della stazione elettrica in località Torraccia, chi – come il consigliere comunale Federico Giovannini (Pd), unico intervenuto tra gli amministratori pubblici invitati – ha lamentato le mancate risposte della giunta comunale, chi ha evidenziato il pesante condizionamento dei mass media nazionali, chi ha rammentato le passate vicende di progetti analoghi sul Peglia o della grande mobilitazione sul geotermico, ove giocarono un ruolo decisivo anche i Comuni.
Proprio questi ultimi sono sembrati i grandi assenti dell’intera vicenda Phobos, laddove invece avrebbero dovuto svolgere un’azione di coinvolgimento e di informazione capillare su quanto sta accadendo. Per tale motivo i presenti hanno deciso di fare sentire la loro voce in occasione dei consigli comunali che si svolgeranno nelle prossime settimane a Castel Giorgio ed Orvieto, auspicando sin da ora di essere ricevuti per valutare congiuntamente i delicati e complessi aspetti legati alla inevitabile necessità di presentare ricorsi, così come ha avuto modo di evidenziare l’avvocato Simona Sacripanti, intervenuta all’assemblea.








