Il gruppo consiliare “Nuova Provincia” ha presentato una mozione a firma Valli, Longaroni, Conti, sul dimensionamento scolastico, chiedendo di porre particolare attenzione alle scuole delle piccole realtà territoriali. Di seguito la mozione:
Premesso che:
– il Consiglio Provinciale ha approvato il documento con le “Linee guida per la programmazione territoriale della rete scolastica e dell’offerta formativa in Umbria per gli anni scolastici 2022/23, 2023/24, 2024/25”;
– che in tale documento sono state accolte le richieste delle Istituti Scolastici e dei Comuni, anche in merito alle deroghe per il dimensionamento scolastico dei territori più periferici con difficoltà nelle iscrizioni;
– le Province esercitano il ruolo di programmazione in ambito provinciale, con riferimento all’intero sistema dell’istruzione, dalla scuola dell’infanzia agli Istituti secondari di primo grado, promuovendo momenti di confronto con i Comuni, le istituzioni scolastiche di competenza territoriale, 1’Ufficio scolastico regionale e le parti sociali;
– le Province provvedono alla formulazione della proposta di dimensionamento, istituzione, trasferimento e soppressione di scuole, nuovi corsi, indirizzi e sezioni di qualifica del secondo ciclo nell’ambito delle istituzioni scolastiche autonome, redatta tenuto conto dei criteri regionali e la trasmettono alla Regione e all’USR per l’Umbria.
Considerato che:
-la legge di Bilancio (legge 29 dicembre 2022 n. 197) ha introdotto una nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni ha comportato, di fatto, la riduzione, non solo delle sedi, che verranno inevitabilmente accorpate, ma anche del contingente dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi;
– tale personale sarà quasi dimezzato rispetto a oggi: si passerà, infatti, dai 6.490 del 2024-2025 ai 3.144 del 2031-2032; si tratta di oltre 3mila dirigenti scolastici in meno, il che andrà a impattare negativamente soprattutto sui territori già in difficoltà come le aree interne e le zone marginali del paese;
– nei prossimi 10 anni la popolazione scolastica diminuirà di circa 1 milione di studenti, con una media di 90.000 studenti circa in meno ogni anno: tale diminuzione della popolazione scolastica, non solo comporterà l’accorpamento degli Istituti scolastici più piccoli e periferici con la conseguente perdita della dirigenza, ma avrà una pesante ricaduta sulla componente del corpo docenti e del personale ATA che vedrà una riduzione di circa 130.000 unità nei prossimi 10 anni; secondo prime stime, a causa di tali norme, al termine del prossimo triennio, le attuali 8.000 istituzioni scolastiche dovrebbero diventare 7.300, per una perdita di circa 700 unità di direzione amministrativa;
– scuole di ogni ordine e grado potrebbero essere soppresse o accorpate su tutto il territorio nazionale causando ulteriori disuguaglianze educative;
-queste norme, solo nella nostra regione, porteranno progressivamente alla riduzione di 9 Istituti Scolastici;
– il 24 maggio la Conferenza Unificata, convocata dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha discusso dell’Accordo sullo schema di decreto del Ministro dell’Istruzione e del merito sui criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni per il triennio 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027’; sullo schema di decreto sopramenzionato si è registrato il voto contrario di ben 6 regioni: Campania, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Abruzzo e Toscana; a seguito del mancato raggiungimento dell’accordo sono in corso ulteriori valutazioni.
Tenuto conto che:
– è necessario salvaguardare le aree interne e quelle svantaggiate per non accentuare disuguaglianze educative in particolari zone anche della nostra provincia;
– le Istituzioni Scolastiche rappresentano un presidio necessario e fondamentale per le comunità;
– tagli e accorpamenti di Istituti influenzeranno sul percorso didattico e pedagogico in un periodo particolarmente delicato come quello post pandemia;
tutto ciò premesso e considerato , impegna la presidente della provincia
– a porre in atto ogni azione indispensabile al fine di salvaguardare il diritto allo studio per tutti gli alunni e le alunne del nostro territorio anche in previsione dei tagli stabiliti nella Legge di Bilancio;
– ad avviare al più presto una interlocuzione con la Regione Umbria e con tutti i soggetti interessati in merito al futuro dimensionamento previsto per l’anno scolastico 2024/25, chiarendo i criteri che verranno adottati e le eventuali conseguenze sul territorio provinciale;
-a tener conto delle peculiarità geografiche e demografiche dei territori interni e più fragili e delle ripercussioni che tali norme possono rischiare di produrre sul sistema dell’ istruzione nella nostra provincia.