La paura del buio è sentimento comune a molti bambini (e non solo). Il buio nasconde e trasforma la percezione che abbiamo del mondo che ci circonda per quanto familiare sia… in qualche modo rappresenta la paura per ciò che non conosciamo, dell’ignoto, ma può anche essere un momento magico in cui la fantasia prende il sopravvento. Da qui nasce l’idea di “Chi ha paura del buio? Letture sul buio e altre paure”, evento di promozione della lettura che esce un po’ dagli schemi, che si terrà venerdì 4 agosto alle 21.00 a Castel Viscardo.
Pensato per i bambini dai 3 ai 6 anni, ma aperto a tutte le fasce d’età, attraverso delle letture a tema, si propone di accogliere le paure, senza condannarle, e di affrontarle e vincerle grazie alla fantasia e al divertimento. Organizzata dalla Biblioteca Comunale “Leopoldo Sandri” e patrocinata dal Comune di Castel Viscardo, in collaborazione con la Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio”, l’Associazione Lettori Portatili e la locale Pro Loco, in questa serata bibliotecari, educatori e volontari accompagneranno i bambini e di loro genitori in un viaggio nelle paure più diffuse per conoscerle, comprenderle e scoprire che il sorriso è lo strumento più efficace per superarle.
Il luogo scelto per l’evento è uno dei più cari del paese, il Parco del Pinaro di Castel Viscardo. L’atmosfera sarà resa ancora più speciale dalle luci soffuse e da una magia sottile, creando una cornice ideale per affrontare il tema centrale della paura del buio. “Chi ha paura del buio?” è pensato per coinvolgere i giovani lettori e renderli protagonisti della storia nell’obiettivo di offrire una serie di benefici sia ai bambini che ai loro genitori. Attraverso le letture, infatti, i bambini imparano a esprimere i propri sentimenti, a comprendere meglio la paura e a superarla con fiducia. Le storie raccontate suggeriscono soluzioni positive e incoraggiano l’autonomia, aiutando i piccoli a trovare il coraggio di affrontare le proprie paure. Per i genitori, l’evento offre l’opportunità di confrontarsi con il tema della paura del buio insieme ai propri figli, aprendo canali di dialogo e comprensione reciproca.