Per l’ennesima volta, le speranze dell’Amministrazione Comunale di Porano di realizzare la videosorveglianza sono andate deluse. In questi giorni, infatti, è stata infatti pubblicata la graduatoria ministeriale che riporta i fondi assegnati ai Comuni di tutta Italia per il progetto in questione. Condividiamo qui la tabella che interessa l’Umbria. Quelli che hanno ricevuto il contributo sono evidenziati in verde.
Porano non c’è, ma si badi bene, è un dato che non stupisce, perchè tra i criteri di assegnazione dei finanziamenti c’era il famoso IDC (indice di criminalità), ovvero il rapporto tra il numero dei reati denunciati e la popolazione residente in un determinato anno (solitamente espresso per 100.000 abitanti), che nel caso di Porano è tra i più bassi dell’Umbria. Di fatto, possiamo affermare quindi di vivere in una zona tranquilla (a parte qualche sporadico caso di furti in abitazioni), ma era già un fatto abbastanza noto.
Tranne agli esponenti di questa maggioranza, che nel 2019 in campagna elettorale del tema sicurezza ne fecero un cavallo di battaglia, magari tanto per accontentare qualche elettore dalle manie securitarie, o qualche politico di professione di FdI o della Lega, che qualcuno forse ricorderà intervennero in presenza all’iniziativa elettorale della Lista Porano Conta, sul tema della sicurezza appunto, al Teatro Santa Cristina. In quell’occasione sentimmo parlare di controllo del territorio con videocamere, droni ed altre diavolerie tecnologiche, delle quali non si è vista mai traccia.
Noi restiamo delle opinioni che abbiamo già espresso durante le nostre iniziative elettorali (rispondendo anche a domande dalla platea) sul tema sicurezza, ovvero:
– la migliore “sicurezza” per i cittadini si costruisce fornendo loro strumenti in grado di condurre una vita più serena possibile in ambito sociale, sanitario e lavorativo, e compito dell’ente locale dovrebbe essere adoperarsi e fornire informazioni su questi fronti, dimostrando così vicinanza concreta alla popolazione;
– occorrerebbe moltiplicare e sostenere le iniziative pubbliche e attività di carattere sociale che favoriscano l’aggregazione delle persone e dinamiche solidali nelle quali cresca anche la fiducia reciproca, combattendo in tal modo anche l’isolamento delle persone;
– i sistemi di videosorveglianza, come noto, hanno dei limiti notevoli (nonché costi di gestione molto elevati, che talvolta costringono alcuni enti già dotati a rinunciare al loro utilizzo), dovuti alle normative sulla privacy, visto che per legge i filmati che vengono registrati entro 24/48 ore devono essere cancellati;
– non si avranno mai tanti soldi a disposizione per controllare tutto il territorio comunale con le videocamere, ed è ovvio che, ammesso che un giorno si realizzerà, si andranno a monitorare le vie di comunicazione e di accesso centrali del paese; ma come noto, chi eventualmente dovesse fuggire dopo aver commesso un reato eviterà di certo le vie o le piazze centrali del paese, cercando magari vie di fuga alternative.
Poco tempo fa, abbiamo altresì presentato una mozione in Consiglio Comunale per impegnare l’Amministrazione Comunale all’acquisto di foto-trappole da allestire in località Settecamini per scoraggiare l’abbandono indiscriminato di rifiuti che periodicamente continua ad avvenire. Un metodo decisamente meno costoso della videosorveglianza che in altri Comuni ha contribuito ad individuare le persone che abbandonavano rifiuti, poi denunciate e condannate a pagare multe salatissime!
Con una spesa di poche centinaia di euro si poteva mettere in pratica quanto meno un forte effetto deterrente nei confronti di chi proprio non riesce a capire l’importanza dell’utilizzo dell’area ecologica. La mozione era stata approvata ma nel tempo è stata abbandonata a se stessa.
Ad ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che con la sola propaganda non si risolvono i problemi del paese, bensì al massimo si prosegue unicamente nella misera opera di piaggeria nei confronti di qualche esponente politico regionale o nazionale.
Fonte: Alternativa per Porano