ORVIETO – La filosofia diventa pratica con “Inventio”. Successo per il progetto sperimentale nato dalla collaborazione tra l’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico “Majorana-Maitani” di Orvieto, l’associazione Progetto Onlus P.285, il Centro di aggregazione giovanile “Mr Tamburino” e la cooperativa Mir – Artisan of Peace. Per un anno studentesse e studenti delle classi I ACG e I AFM/CAT dell’Istituto tecnico hanno svolto nei locali del Centro “Mr Tamburino” delle particolari lezioni di filosofia ed economia circolare, tenute dalla professoressa Angelica Ridolfi e dalla professoressa Anna Maria Barbanera, che hanno alternato momenti formali a momenti ludici e laboratori artigianali inclusivi e sostenibili condotti dalla Mir.In particolare ragazze e ragazzi hanno realizzato delle candele con la cera riciclata e gli ecocuori profumati in iuta e lana di pecora dell’azienda agricola Basili prodotti dalla cooperativa Mir in collaborazione con il Comune di Orvieto in occasione della manifestazione “Innamorati di Orvieto”.
Lunedì 5 giugno si è tenuta la giornata conclusiva del progetto, illustrato dalla presidente dell’associazione Progetto Onlus P.285 che gestisce il Centro di aggregazione giovanile, Daniela Albani, alla presenza dell’assessore all’Istruzione del Comune di Orvieto, Alda Coppola, della dirigente dell’IIS “Majorana-Maitani”, Lorella Monichini, della responsabile dei Servizi educativi del Comune di Orvieto, Serena Ciambella, di Alessandra Taddei e Massimo Ercolani della Mir, del presidente di Cantiere Orvieto, Alessandro Punzi, e del presidente del comitato di volontariato CiCasco, Leandro Tortolini.A conclusione dell’evento è stato piantato all’interno del Polo scolastico di Ciconia un ulivo a cui è stato dato il nome “Philosophia”. “Il corso ha avuto un grande successo – spiegano i promotori del progetto – per la metodologia innovativa e la capacità aggregante tipica del Centro Mr Tamburino e della non formal learning. Negli spazi del centro, nelle immediate prossimità della scuola, i ragazzi e le ragazze hanno praticato sessioni di dibattito filosofico applicato ai contenuti e alle pratiche della circular economy e con un riscontro pratico di riuso e recupero di lana e di cera per candele. La sintesi di teoria e prassi, in questo primo anno, ha disegnato un itinerario simbolico di sviluppo del pensiero razionale e del confronto costruttivo tra pari per sperimentare e convalidare anche un modo altro ed originale di fare scuola. Il pensiero filosofico è stato declinato, al di fuori del suo sviluppo storico, nella spontaneità della riflessione concreta e dell’esperienza di questo gruppo eterogeneo di coetanei, che, nel loro fare e vivere un pensiero agito, hanno partecipato all’apertura di un orizzonte di ricerca che continueranno ad esplorare negli anni a venire. Il percorso sperimentale, che ha seguito le direttive del gruppo di ricerca che fa capo all’Università di Bologna, continuerà questa sperimentazione per un quinquennio”.
“L’esperienza di questo progetto è molto significativa sotto diversi punti di vista – afferma l’assessore all’Istruzione, Alda Coppola – non solo per l’importanza e l’attualità dei temi trattati su tutti quello della sostenibilità. Il metodo applicato ha sicuramente reso più coinvolgente l’apprendimento di materie spesso ostiche e l’integrazione con i laboratori, oltre a dare l’opportunità di mettere in pratica concetti teorici, ha stimolato lo spirito creativo degli studenti e favorito una dinamica di apprendimento collaborativo. Anche i prodotti realizzati hanno un valore particolare e costituiscono un insegnamento per i ragazzi: aver letteralmente riempito un cuore significa infatti coltivare passioni ed emozioni. Iniziative come queste – conclude – vanno quindi proseguite e sostenute perché sono essenziali per costruire un futuro sostenibile e formare cittadini consapevoli, creativi e attenti all’impatto delle loro azioni”.