Tutte le occasioni sono buone per screditare le Istituzioni anche per chi alle Istituzioni dovrebbe portare rispetto per il ruolo pubblico che riveste come consigliere comunale di minoranza. Perché in questo caso le esternazioni del consigliere Pacioni non possono definirsi semplici “critiche”, sempre legittime, ma soltanto “disinformazione” e “incitazione alla disobbedienza civile”.
Disinformazione, perché vuole far credere al lettore che un Sindaco che riceve ufficialmente una disposizione adottata dal Governo e trasmessa attraverso il Prefetto possa disattenderla e quindi disapplicarla, non sapendo probabilmente che il rifiuto di esporre le bandiere a mezz’asta contravvenendo alla proclamazione del lutto nazionale da parte dell’Autorità è sanzionabile fino a tre mesi di reclusione o con ammenda fino a 200 euro.
Incitazione alla disobbedienza, perché citando l’esempio del rettore universitario fa intendere ai cittadini che una disposizione di un organo superiore legittimamente eletto dal popolo italiano possa essere tranquillamente non rispettata con il rischio tra l’altro di generare emulazioni.
Il consigliere Pacioni non ha e non ha mai avuto responsabilità di governo territoriale per cui pensa di essere in tal modo sempre libero di dire quello che vuole, dimenticando però che ricopre un incarico istituzionale e per tale motivo è tenuto a maggior ragione al rispetto delle regole.
Fa finta di non sapere che un Sindaco può avere le proprie personali opinioni su persone e fatti ma deve tenerle da parte quando è chiamato a rispettare le disposizioni impartite da organi gerarchicamente superiori.
Marco Conticelli,
sindaco di Porano