È il gran finale del progetto “La finestra sul cortile” che è stato presentato martedì 6 giugno e in replica stasera, mercoledi’ 7 giugno alle ore 18 e alle 19 (quest’ultimo aperto gratuitamente al pubblico), con la proiezione di quattro cortometraggi realizzati dalle scuole primarie di Orvieto Centro, Ciconia, Castel Giorgio, Parrano.
Quattro opere prime – immaginate, girate e montate con il supporto dei docenti esperti – che costituiscono la “summa” di un percorso di apprendimento avvincente e apprezzatissimo, iniziato a ottobre 2022 e durato 384 ore. Le classi IVc e IVd della primaria di Ciconia si presentano con “Fantasticheria”; le classi IIIa e IIIb della primaria di Orvieto Centro con “Ollivud”, “Il Cinema in poche parole” è invece la proposta delle classi IVe, IVd e Vd della primaria di Castel Giorgio mentre la pluriclasse di Parrano chiude la rassegna con “Una pietra magica”.La “scuola di cinema”, pur tenendo conto della giovane età degli allievi, è stata concepita in maniera completa. Si sono studiate la Grammatica e la Sintassi del linguaggio delle immagini, anche con l’ausilio della Storia, quella delle grandi pellicole del cinema, poderosi e insuperati compendi di quest’arte.
Si è cominciato quindi dai “segmenti e bastoncini”, ossia dalle inquadrature, “il mattoncino che compone il film”, e dalle grandezze scalari. A seguire, lezioni sul funzionamento dei movimenti di macchina (panoramica, carrello e zoom, dolly, drone, camera car) e sulle logiche e sulle retoriche che presiedono la composizione delle immagini e sugli effetti di luce (fotografia). Si è poi passati a conoscere da vicino il “battito del cuore del cinema”, il montaggio, illustrato attraverso l’esempio più importante della sintassi filmica: il cosiddetto “effetto Kulešov”, fenomeno indagato dall’omonimo cineasta russo che dimostrò che le inquadrature precedenti e successive influenzano in modo determinante la sensazione trasmessa allo spettatore.
Le lezioni successive hanno avuto per argomenti i generi e i ruoli nel cinema, la scelta del soggetto del film e lo storyboard. Con l’avanzare di queste ultime lezioni, si andavano via via definendo i contenuti di una storia che si sarebbe trasformata nel cortometraggio finale. In questa fase, come nelle precedenti, bambine e bambini hanno lavorato e partecipato attraverso disegni, scritture, esperimenti con luci, ombre e spazi.
I piccoli allievi, in vista della loro “opera prima”, hanno realizzato un “collettivo creativo” in cui un ciascuno ricopriva un ruolo preciso della grande fabbrica del cinema. Si è poi valutato il girato e discusso il montaggio, apportando modifiche laddove sembravano più urgenti. A conclusione, si è provveduto alla realizzazione della locandina del film. Un lavoro vero, quindi, ora sigillato dentro una “pellicola” (seppur digitale), da destinare finalmente al giudizio del pubblico.
IL PROGETTO – LA FINESTRA SUL CORTILE
Promosso dalla Cooperativa Sociale “Il Quadrifoglio” – in partenariato con la Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, l’associazione “Orvieto Cinema Fest”, gli Istituti comprensivi di Orvieto Montecchio, Orvieto Baschi, “Muzio Cappelletti” di Allerona e l’Istituto Omnicomprensivo “R.Laporta” di Fabro – il progetto ha usufruito delle risorse del bando “Cinema e immagini per la scuole – Il Cinema e l’Audiovisivo a scuola – progetti di rilevanza territoriale” del Ministero dell’Istruzione insieme al Ministero della Cultura. Da ottobre 2022 a oggi ha proposto a più di 400 studenti degli Istituti Comprensivi dell’Orvietano una stimolante esperienza di alfabetizzazione al linguaggio cinematografico e all’uso di audiovisivi nella didattica. Quattro le attività allestite dal cantiere de “La finestra sul cortile”: formazione dei docenti, laboratori di produzione audiovisiva nelle classi, visione di opere al cinema, presentazione dei lavori realizzati alle comunità locali.
Si è iniziato con la formazione dei docenti – curata da Francesco Crispino (esperto individuato dal Ministero della Cultura) – per poi proseguire con le visioni, in una vera sala cinematografica, di quattro film ( ET, I goonies, La città incantata, Il Pinocchio di Matteo Garrone) e, per le classi-laboratorio, con le lezioni immersive nella fabbrica del cinema. Il percorso di apprendimento e di alfabetizzazione condotto da esperti del settore, che ha visto il coinvolgimento anche dei docenti, si è differenziato dal tradizionale approccio che si ferma al “vedere”. L’idea proposta è stata quella di “sperimentare, costruire e realizzare” un linguaggio adatto a comunicare con le immagini: si è appreso facendo, approcciando, con specifiche attività – critiche, riflessive, analitiche e compositive – e commisurate all’età e alla fase evolutiva del percorso scolastico, quello che precede il “vedere” il prodotto concluso. L’obiettivo è stato di esplorare e conoscere la grammatica e sintassi del linguaggio cinematografico e audiovisivo, ossia di quell’esperanto diventato ormai il vettore planetario di cultura.
Questi i nomi dei docenti esperti che hanno concorso alla realizzazione del progetto: Sophia Angelozzi, Marianna Baccini, Giovanni Bufalini, Valentina Dal Monte, Valentina Giovanardi, Alessia Mariani.
I “corti” presentati il 6 e il 7 giugno saranno ospitati anche all’interno dell’edizione 2023 di “Orvieto Cinema Fest”, consolidato e apprezzato evento autunnale organizzato dall’omonima associazione.
Il giudizio dei cineasti in erba
Alla fine del progetto è stato somministrato un questionario alle bambine e ai bambini che hanno partecipato ai laboratori. Entusiaste le risposte dei piccoli cineasti: “Grazie al regista Giovanni e ad Alessia. Rifarei questo progetto altre milioni di volte. Non c’è stata una cosa brutta. Sono state tutte meravigliose”. La richiesta di replicare l’esperienza è una delle più frequenti – “Mi è piaciuto molto, speravo che durasse di più, spero che il prossimo anno ci risarà e mi è piaciuto molto stare con voi” – arrivando anche a considerazioni intrise di vera commozione: “Questa esperienza me la ricorderò per sempre”.
Non sono mancate manifestazioni di affetto per le docenti che, durante le lezioni, hanno rivelato i misteri delle immagini in movimento – “Lascio un messaggio per Marianna e Valentina perché mi hanno lasciato a bocca aperta” – e che, grazie alle prove attoriali, hanno contribuito a piccoli ma importanti cambiamenti: “Ora ho imparato a non essere troppo timida e Sophia e Valentina… avete fatto un ottimo lavoro”.
Tra un plauso e l’altro c’è stato anche chi ha voluto manifestare un certo disaccordo sulle scelte dei colleghi sceneggiatori – “mi piace molto i progetto cinema e anche il film che abbiamo fatto ma non ho capito perché doveva esserci il cagnolino” – o la fatica di raggiungere una scena “soddisfacente”: “mi sono molto divertito a questo progetto, mi sono piaciuti i film però al momento delle registrazioni mi sono un po’ annoiato visto che bisognava fare le cose ripetutamente”. Un altro aspirante regista (o produttore), sicuramente un poeta in erba della celluloide ci ha invece voluto lasciare questa ponderata considerazione sulla fatica dell’arte: “Spero chi guarderà questo film penserà al duro lavoro che abbiamo passato a fare queste scene, nel futuro vorrei riprovare a fare un film insieme ai miei amici e provare magari a farlo sempre con questa ispirazione”.