Le associazioni si occupano di politica da un punto di vista teorico e formazione a livello nazionale e internazionale insomma equiparate alle organizzazioni civiche. Quindi promozione sociale di vario genere ma mai un partito. Sicuramente ci vuole trasparenza e chiarezza quindi un controllo.
Il decreto crescita pone diverse modifiche tra cui la regolamentazione di dette associazioni ma rimangono aspetti aperti.
Ne sono censite ad oggi 121 e si è ampliata la cerchia di strutture di controllo che tendono a monitorare forme di collegamento con i partiti (cosa che non si vuole). Oltre all’obbligo di statuti e bilanci si estrapolavano riferimenti che potevano farle equiparare a partiti o meno. Si evidenziava la presenza, in quantità di almeno 1/3, all’interno di dette associazioni, di politici con incarichi governativi a livello regionale e nazionale.
In modo da far emergere lo scimmiottamento di un partito o meno. Permane la poca chiarezza e molti ne approfittano per crearne di nuove anche in questa fase in cui si ritorna finalmente ai partiti. Tuto ciò riavvolge il nastro di chi è stato sbattuto fuori dalla politica, o da chi, vedendo la mala parata, si vuole creare un sostegno ad hoc per ogni evenienza futura!
Sicuramente sbagliata tale azione che tendenzialmente va a creare parallelismi di partiti già esistenti in termini valoriali e organizzativi, facendo girare a vuoto persone e iniziative che per lo più sviano il cittadino. E’ chiara la personale intenzione di operare nel campo politico di alcuni che cosi facendo, oltre a sminuire le posizioni di partenza dei partiti di provenienza, delegittimano la natura stessa della politica sana.
Impegnato in un partito mi sento di recriminare in toto tali azioni che ahimè sono all’ordine del giorno del momento per conoscenza diretta e indiretta. Mi duole che alcuni di rilievo ne sostengano la nascita cosi come ne facciano unica ragione di azione sociale. In un momento storico in cui è necessario riscostruire si fa rumore e come si sa il rumore distoglie l’attenzione o crea fastidio.
L’associazionismo è un contratto mediante il quale l’associato destina all’associante una partecipazione formale in cambio di un determinato apporto. Ma nei partiti non è più semplice!