di Renato Piscini
Prima pochissima gente poteva far sentire la propria opinione, oggi grazie ai social e ai giornali (usandoli adeguatamente), quasi tutti possono farlo intervenendo nel dibattito pubblico, non solo intellettualmente, ma anche su tutto quello che riguarda la polis ovvero la politica e in democrazia significa potere del popolo. Allora su come il popolo debba contare cominciamo a citare gli argomenti: la crisi economica, l’immigrazione fuori controllo, criminalità nelle grandi città, giustizia al collasso, ospedali in affanno, pensionati che aumentano con natalità sempre in diminuzione, scuola ridotta a minimo culturale -merito, fiumi inquinati o diventati rigagnoli per il clima, inflazione fuori controllo, infrastrutture al passo mal gestite e poco utilizzate, rapporti con l’Europa sempre sotto esame, insomma prospettive di futuro al passo.
Insomma tanto da impensierire anche il più serafico degli umani, allora la politica deve fare un balzo in avanti e attraverso il suo popolo se non con chi? Se saremo un popolo su cui contare, riappropriandoci del sistema politico, riusciremo a superare l’impasse. Il primo passo-occasione sono le elezioni politiche premiando chi crea e propone riforme, il secondo impegnandoci a rifare i partiti dal basso entrando nell’agone democratico della polis. Bisogna credere che in ognuno c’è del buono, rimboccarsi le maniche il risultato arriva. In una società i guai arrivano quando prevale la noia e il distacco e la conversazione riguarda solo il passato.
Non vedere la realtà, una volta rimpianti i tempi passati, è miopia , ci si rivolga ai pensieri più belli affinchè ognuno di noi diventi messaggero-protagonista della storia e non solo passeggero.
Il futuro è proprietà dei giovani ma la piattaforma da cui partire è dell’oggi cioè compito nostro.
Riprendiamoci la politica per non lasciarla completamente nelle mani dei politici politicanti contaminando la politica attraverso l’impegno individuale in ogni espressione della società civile entro il minor tempo possibile per raggiungere l’obiettivo. A che punto siamo? Siamo al punto di non ritorno e utilizzando l’ingegno possiamo imbarazzare il potere, infatti essendo una questione di metodo la decisione di occuparsene direttamente imbarazza i politicanti. Una cosa è parlare di politica altra cosa la militanza che mette le persone nell’agone della discussione pubblica, questo è necessario per il consenso e la legittimità delle decisioni. Quando i due ambiti non collidono si crea la crasi.