La Cooperativa Mir, in occasione del convegno internazionale Cittaslow che si terrà a Parma il 23 e 24 giugno, ha messo in produzione una serie di oggetti di arredo casa ed accessori per la persona nell’ambito del progetto “Dentro…casa” e “E.C.O. lab Mir – Laboratorio di Economia Circolare Orvieto”.
Il Progetto “Dentro…Casa” è stato ideato da Mir insieme alla Casa di Reclusione di Orvieto, e consiste in un laboratorio di “artigianato diffuso” che, grazie al lavoro dei dipendenti della casa di reclusione e di Paolo Maddonni, vede gli artigiani di comunità Mir entrare in carcere per produrre manufatti. Il Progetto “E.C.O. lab”, sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, riguarda invece una attività di recupero di tessuti dismessi volta alla rigenerazione e alla rivalutazione degli stessi.
Grazie a questi due filoni progettuali è stata avviata una produzione di arredo casa sostenibile ed inclusiva. Si tratta di accessori utili alla vita di tutti i giorni come porta pane, cuscini, segnalibri, borse, grembiuli, tende, tovagliati e porta tablet. I prodotti realizzati saranno donati per l’occasione ai i 33 delegati provenienti da tutto il mondo. Cittaslow, nella persona del direttore Piergiorgio Oliveti, ha selezionato e scelto alcuni prodotti particolarmente significativi: i porta laptop e i porta pane. Il primo articolo viene realizzato con materiali di recupero e tessuti dismessi che Mir preleva prima del conferimento in discarica.
Le stoffe, opportunamente selezionate da Cristina Laurenti, vengono tagliate sia in carcere che alla Mir. Nella casa di reclusione i detenuti lavorano insieme gli artigiani di comunità, Massimo Ercolani e Alessandra Taddei. I lavori svolti nella sartoria Mir vedono invece al taglio Alessandro Camilli e Nicola Pollasto. Le stoffe di recupero, una volta tagliate, vengono poi assemblate da Monica Maggiolino e Gabriela Campanile nella sartoria-atelier che si trova nella sede Mir, in via della Misericordia II.
I porta pane invece vengono realizzati con un pregiato tessuto filato in carcere sotto la straordinaria maestria di Linda Donati, esperta in tessitorie e tecniche di arazzo. Le tele sono di cotone 100% grezzo e vengono tagliate sempre in carcere e nei laboratori Mir. Tali porta pane, grazie a una significativa collaborazione con Liceo Artistico di Orvieto, vengono dipinti a mano da Kalinka Giada Mechelli, una giovane studentessa in PCTO. Kalinka Giada, è stata accompagnata con cura in tale progetto dalle sue straordinarie insegnanti, fra cui la professoressa Viera Danielli. Ogni porta pane riporta in uno dei due lati una foglia dipinta a mano da Giada con estrema cura e maestria. Altre tipologie di porta pane sono invece dipinti a mano da Nicola Pollasto con dei particolari cuori che costituiranno una nuova linea che sarà lanciata a breve da Mir. Ogni singola prodotto supera i controlli qualità grazie alla attenta supervisione di Cristina Laurenti, Francesca Scanni e Mirella Sarri. Mir ringrazia Piergiorgio Oliveti per l’opportunità che ha dato a tutti i collaboratori della Cooperativa.