Per la terza volta chiamato ad Orvieto per tenere in Serie D l’Orvietana, Silvano Fiorucci ottiene ancora l’obiettivo che il presidente Biagioli gli aveva chiesto. Era già successo nelle stagioni 2009/10 e 2010/11 quando in entrambi i casi il Tamba venne chiamato quasi d’urgenza a risolvere due finali di stagione improvvisamente divenuti difficili: tre partite nel primo caso, playout compresi, e solo il playout nel secondo caso e Fiorucci salvò l’Orvietana. Poi il Tamba si era seduto di nuovo sulla panchina biancorossa nella stagione interrotta dalla pandemia, con l’Orvietana in zona playoff in Eccellenza.
Al termine di questo capolavoro sportivo, come da molti è stata definita la seconda parte di questa stagione, Silvano Fiorucci ci tiene a ringraziare tutti:
“Abbiamo giustamente omaggiato coloro che sono andati in campo, che poi sono i veri artefici di questo risultato, oltre che ovviamente il presidente Roberto Biagioli, i vice presidenti Antonio Di Natale e Luciano Petrangeli e tutti i dirigenti che hanno sempre tenuto la barra dritta anche nei momenti più difficili e gli amici come Ciccio Paci e Claudio Cavalloro. Hanno meritatamente ricevuto applausi il direttore Fabrizio Mortolini che ha fatto un lavoro perfetto e la new entry Matteo Panzetta. Ma tutti hanno dato il loro contributo, ognuno nel suo settore di competenza, quindi grazie ai tecnici Marco Santini e Massimo Prete, a chi ci ha dato una mano come Marco Dominici, ai fisioterapisti e preparatori Salvatore De Bellis, Michele Giorgi, Ludovico Montegiove Andrea D’Intino, al magazziniere Massimo Pace, a persone sempre presenti come Elio Petrangeli, Massimo Porcari, Lorenzo Cortoni, Luciano Fringuello, Doriano Ermini ed Enzo Porcari.
Ringrazio chi ha lavorato in segreteria come Irene e Rebecca o il mitico Vito, il nostro custode che pur con i problemi ultimi ci è stato sempre vicino, un grazie poi a Gianfranco Cencioni con cui mi sentivo spesso perché chiedevo ragazzi del settore giovanile e perché mi lasciava un pulmino che chiamavo la mia Lamborghini, importante la collaborazione con gli allenatori del settore giovanile e i ragazzi che sono venuti con noi anche solo a respirare l’aria della prima squadra. Ma non rinnego nessuno, perché anche quei giocatori che sono andati via, per scelta loro o per scelta nostra, hanno contribuito a questa impresa.
Anche chi ha giocato un solo minuto si deve sentire partecipe, non dimentico Alessio Stocchetti, preparatore nella prima parte e come ho già detto devo ringraziare anche chi c’era prima di me, ovvero Gianfranco Ciccone e Alvaro Arcipreti, se non avessero vinto l’Eccellenza lo scorso anno, magari io avevo smesso di allenare. Ma come poi non ricordare Stefanuccio o i vari amici di Orvieto da Riccardo Cristofori a Ciccio del ristorante, rischio di dimenticare qualcuno e mi perdoneranno. Sicuramente non dimentico anche chi non c’è più e un personale pensiero va a Vittorugo Pace che era un mio grande amico e la dedica speciale di questa salvezza è per lui. Permettetemi un ulteriore pensiero per il mio staff tecnico Marco, Massimo e Andrea: persone professionali che non hanno lasciato nulla al caso e i risultati si sono visti”.