Il rumore di lampioni. Racconti per un anno, il nuovo libro di Andrea Laprovitera (Augh! edizioni), è una sorpresa e una conferma.
La conferma è quella di un grande scrittore capace, ormai lo sappiamo, di tradurre in storie le esperienze del proprio vissuto, per farci sognare ogni volta tra le atmosfere create dalla sua incredibile penna. La sorpresa è quella di un lettore che trova nei racconti di Andrea anche un po’ di se stesso.
In queste pagine c’è molto cuore.
Si sente, si vede, si percepisce in ognuno dei ricordi che popolano le storie a cui ogni mese è dedicato. Il libro offre infatti al lettore dodici racconti più uno. Dodici come i mesi dell’anno e uno ‘libero’, tutti accompagnati da una fotografia che ne racconta l’essenza, anch’essa “firmata” dall’autore. C’è poi un io, è il personaggio protagonista a cui ci affezioniamo subito perchè è un eroe quasi di altri tempi che ci fa immergere in avventure e situazioni che tutti abbiamo vissuto: dalla partita di pallone giocata con gli amici nel “vicoletto”, alla gita scolastica su quel bus giallo che ci porta a vivere emozioni “da grandi”, fino all’ultimo giorno di scuola, o al batticuore di quel primo amore indimenticabile.
Ma soprattutto ci sono le strade, gli scorci, le piazze e i luoghi di questa nostra città, Orvieto, che tutti conosciamo e amiamo. Ci troviamo sulle panchine della Confaloniera, al (ormai ex!) campo di calcio di via Roma, all’ombra del Duomo, sulla piazza davanti alle scuole elementari o ad ammirare il paesaggio del “Foro Boario” in una mattina di nebbia.
E’ qui che senti il “rumore dei lampioni” che diventa una musica capace di risveglare emozioni che pensavamo perdute e che Andrea è capace di descrivere con la semplice meraviglia dei suoi occhi di scrittore dal cuore di bambino.
Tutti, quando si parla di lampioni, pensano alla loro luce, a me però piace ascoltarne anche la voce e, in certe giornate che sembrano più pesanti, quel leggero ronzio mi fa persino compagnia” (Il rumore dei lampioni, A. Laprovitera)
– Mi è sempre piaciuto scattare fotografie – ha confidato Andrea – sono come poesie che raccontano ciò che ha un’anima. Esco a passeggiare e se qualcosa mi colpisce lo catturo con l’obiettivo” e lo si vede bene negli scatti scelti per il libro.
A me piace sperare che ci sarà anche un seguito, perchè il protagonista che si muove in ognuno dei racconti è diventato un mio amico, pieno di tenerezza e simpatia.
Mi sembra quasi, passeggiando per il Corso di Orvieto, che potrei incontrarlo. Eccolo, un cantastorie speciale che ci conosce bene, capace di richiamare immagini e parole da un passato che sembra perduto ma che, invece, e lo si vede bene ne Il rumore dei lampioni, è sempre lì, pronto a riapparire, nascosto dietro al pallone di una partita improvvisata per i vicoletti, o sulle panchine della nostra Confaloniera.
Il rumore dei lampioni di Andrea Laprovitera è un libro meraviglioso per tutti, speciale per gli orvietani. Leggetelo!
(Valeria Cioccolo)