Il Partito Democratico di Orvieto esprime profonda preoccupazione per la mancanza di visione e di progettualità dell’Amministrazione Comunale guidata dalla sindaca Roberta Tardani emersa in maniera ancora più evidente negli ultimi due consigli comunali. Nonostante ci si trovi ormai a poco più di un anno dal termine di questo mandato, l’attuale Giunta sembra ancora incapace di delineare una strategia chiara e condivisa per il futuro della città. Si assiste a una serie di interventi frammentari e privi di coordinamento, slogan e comunicazioni vuote che non tengono conto delle esigenze reali dei cittadini e delle imprese. E’ palese ormai la più assoluta incapacità dell’amministrazione comunale di immaginare l’Orvieto del futuro.
Orvieto ha bisogno di una visione condivisa per il futuro, ma l’amministrazione comunale sembra incapace di fornirla. Orvieto si sta spopolando, i dati demografici lo dimostrano, ed il rischio di perdere il titolo di seconda città della provincia è reale, ma l’attuale amministrazione sembra non essere in grado di interpretare e definire le necessità e le istanze di chi vive o avrebbe voluto vivere Orvieto. In particolare, la gestione del patrimonio pubblico cittadino e l’equilibrio tra l’industria turistica e la vita ed i servizi forniti ai residenti sembrano essere tristemente sottovalutati.
Nonostante il quadro desolante, in consiglio comunale, la maggioranza si rifiuta di utilizzare i 6 milioni di euro proposti dalla Regione per attivare un progetto di edilizia agevolata per giovani coppie, e/o ceti deboli presso il palazzo di Via Postierla di proprietà della Asl e presso l’immobile di Via delle Pertiche, respinge la possibilità di trasferire le attività sanitarie attualmente esistenti in Via Postierla presso l’immobile della ex Mensa a cui andrebbe riservata la sua originaria destinazione di casa di comunità, e temporeggia nell’individuare nel Comune di Orvieto un’area decentrata con spazi verdi dove progettare la residenza per l’esecuzione di misure di sicurezza (REMS) dopo aver partecipato il progetto con gli operatori del settore ed i cittadini. Le alternative, se non bizzarre, non sono pervenute.
Sui temi ambientale l’approccio non cambia. Nonostante la sindaca Tardani fosse strumentalmente alla testa dei cortei ambientalisti di qualche anno fa oggi non solo sembra essersi dimenticata che sul nostro territorio insiste la presenza di quella che forse finirà per essere l’ultima discarica dell’Umbria ma non sembra nemmeno nemmeno tentare un’interlocuzione necessaria e di programma con il gestore per l’individuazioni di percorsi virtuosi che portino ad Orvieto investimenti, sostenibilità e benessere per la comunità. In compenso la Tari per famiglie e attività aumenta del 10%.
Ugualmente approssimativo, retorico e superficiale è invece l’impegno sulle politiche energetiche. L’amministrazione comunale di Orvieto da un lato manifesta la contrarietà al progetto Phobos e, dall’altro, non ha formulato osservazioni al corposo documento di controdeduzioni predisposto dalla società proponente in riscontro alla richiesta del MITE dello scorso agosto durante la fase di ripubblicazione scaduta ad ottobre. E nonostante la sindaca vanti rapporti e legami importanti con gli esecutivi regionali e nazionali, l’Amministrazione Comunale non ha preso posizione formale nei confronti della Regione Umbria in merito al parere favorevole sopra citato.
Il Partito Democratico di Orvieto è preoccupato dalla mancanza di una chiara strategia per il futuro della città. È necessario un cambiamento di direzione e un dialogo aperto con le forze politiche e sociali dell’area per garantire un futuro sostenibile e prospero per la città e i suoi abitanti.
Anche il Bilancio di previsione 2023-2025, approvato durante l’ultimo Consiglio Comunale del 28 aprile, ci restituisce un’immagine impietosa della gestione dell’attuale giunta. Tra la solitudine a cui sono lasciati gli uffici comunali ormai strutturalmente sotto organico, l’incapacità del comune di riscuotere le proprie tasse (1,2 di Tari evasa) e l’irresponsabile propensione all’indebitamento segnalata con preoccupazione anche dall’organo revisore, pare evidente che anche questo atto sia pieno della superficialità tipica a cui siamo stati abituati.
Leggendo gli allegati al bilancio, come il Piano triennale delle opere pubbliche, anche qua lo sconforto è totale. Vengono posticipate di un anno tutte le opere già inserite nell’atto equivalente dello scorso anno, forse per preparare una esile campagna comunicativa in vista delle elezioni, ma è chiaro che molte di queste opere avranno bisogno di tempi molto più lunghi per la pubblicazione della documentazione per l’espletamento delle gare di appalto. Ci preoccupa su tutti l’importante questione della complanare dove tra la lievitazione dei costi da 8 a 13 milioni, i tempi dei progettazione e la conferenza dei servizi in estate, si rischia di tardare ancora con una infrastruttura centrale per la vivibilità dei quartieri urbani di Orvieto.
Come detto dallo stesso consigliere Alessio Tempesta del Gruppo Misto, che durante l’ultima assise ha lasciato l’aula del Consiglio in polemica con la maggioranza, “non c’è dialogo” in questa Amministrazione ed ogni possibilità di dialogo e di ascolto sono impossibili. Forse troppo presi dal revisionismo storico o dalla provinciale goffaggine con cui hanno saputo far diventare barzelletta e pettegolezzo della cronaca nazionale l’unico progetto, quello della Capitale della Cultura, che poteva rappresentare un’opportunità vera nel vuoto totale del loro mandato.
In questo contesto, il Partito Democratico ritiene che sia urgente un cambio di passo e l’avvio di un confronto serio e aperto con le forze politiche e sociali del territorio. Noi abbiamo già iniziato una prima fase di incontri sui temi e le idee che si farà sempre più ampia, inclusiva e democratica. Solo un impegno collettivo e coraggioso può garantire un futuro sostenibile e prospero per la città e i suoi residenti.
Orvieto ha bisogno di un progetto ambizioso e partecipativo per il suo sviluppo che metta al centro le persone, il loro benessere e la loro salute perché se vogliamo essere sinonimo di “buon e bel vivere” il tema dell’accesso alle cure ed il diritto alla salute non possono che essere prioritari.
Anche su questo il nostro impegno e la collaborazione con le associazioni, i partiti, i sindacati ed i cittadini è massima. Insieme, tutti, dobbiamo combattere la preoccupante scelta della sindaca e della sua maggioranza di abdicare alla tutela della sanità territoriale e al rafforzamento del nostro ospedale a favore del proposito di trasformare i luoghi e le modalità di assistenza sanitaria in modelli dettati da logiche privatistiche di profitto.
Fonte: Partito Democratico Orvieto