Due serate particolari, il 25 e 26 maggio scorsi. A Porano, negli splendidi giardini di Villa Paolina, con il patrocinio del Comune di Porano e della Provincia di Terni, è stata rappresentata la terza parte dell’Orestea di Eschilo: Le Eumenidi.
L’opera è stata messa in scena dall’Associazione EstroVersi e dal gruppo del Laboratorio Teatrale Essere EstroVersi, con la regia di Gianluca Foresi e l’adattamento testuale di Marzia Elisabetta Polacco. La tragedia, dal titolo altisonante, non ha spaventato i numerosi spettatori che, stupiti e curiosi, hanno seguito gli attori in un percorso che si è dipanato attraverso il labirinto del giardino all’italiana, il lungo viale alberato che conduce alla villa, fino alla facciata della villa stessa, che è diventata il palcoscenico naturale delle scene finali, quelle del processo a Oreste. Il pubblico è stato catturato dal testo, nonostante la complessità della lingua e le asperità della storia, grazie alle diverse contaminazioni stilistiche, una fra tutte quella della giornalista e dell’operatrice video, che irrompono sulla scena per descrivere gli accadimenti e spiegare i trascorsi, non sempre di facile intuizione per lo spettatore moderno.
Non poteva essere scelto luogo migliore per ridare vita a una stupenda tragedia di tradimenti e passioni e questo luogo magico ha restituito altra magia nella intensa rappresentazione degli attori, che si sono espressi con grande impegno e dedizione.
Mitologia, storia e quotidianità si sono intrecciati in un divenire di accadimenti. Dalla morte si alza un messaggio di vita abbracciato dagli Dei, il tempio di Atena diventa luogo di metamorfosi che rivoluziona l’essenza delle Erinni persecutrici, vendicatrici di azioni malvagie, la cui dignità di Dee si realizza nella funzione sacra della punizione. Suggestivi i loro canti di morte diffusi tra cespugli e vegetazione.
Atena, la grande Giudice, che da Apollo ha avuto in affidamento l’assassino Oreste, dopo lungo processo all’Aeropago, riesce a far assolvere il matricida, placando allo stesso tempo l’ira delle Erinni, che contestualmente vengono trasformate in Eumenidi: da loro strappa la promessa di diventare benevole protettrici della città di Atene. Un cambio di passo, un momento fondamentale nella tradizione civile della città: fuori dagli antri sotterranei le Erinni vendicatrici, che, uscite alla luce del giorno, lasciano definitivamente l’amministrazione della giustizia agli uomini.
L’impegno e la passione profusi dagli attori, tutti non professionisti, sono stati premiati dal lungo applauso arrivato al termine del processo a Oreste, durante il quale anche il pubblico è stato chiamato a partecipare, esprimendo il proprio voto contro e a favore il reo confesso.
Sulle verdi colline umbre, il grande respiro della Magna Grecia terra baciata dagli Dei, luce dell’Egeo.
Foto: Fabio Alessandrini