Il Consiglio Comunale di Allerona ha recentemente approvato la mozione a sostegno del progetto Most, una nuova proposta di rigenerazione urbana che mira a trasformare la città di Orvieto e l’intera area interna sud-ovest dell’orvietano in un modello di sostenibilità e innovazione per il futuro. Il progetto è stato proposto dal Consigliere comunale Barbabella e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale di Orvieto il 20 Dicembre scorso. Il progetto Most si inserisce nella cornice dei progetti di città del futuro, con l’obiettivo di creare una rete di piccoli centri urbani incentrati sulle persone, dove i cittadini sono coinvolti nell’influenzare il modo in cui vivono e interagiscono nella loro comunità.
La pandemia ha accelerato questo processo di cambiamento, portando a ripensare il concetto di città in chiave innovativa e sostenibile. Il progetto si concentrerà sull’ex caserma Piave, un vuoto urbano degradato che sarà rinnovato e trasformato in uno spazio urbano a beneficio della comunità locale. Inoltre, il progetto coinvolgerà diversi edifici dislocati nei quartieri della città, oltre a un vasto territorio di borghi, castelli e palazzi che saranno oggetto di attenzioni, desideri e progettualità. Ciò permetterà di costruire occasioni favorevoli per la ricerca e lo sviluppo di positive sinergie tra istituzioni e parti sociali, tra interessi particolari e obiettivi generali di qualità urbana e crescita della collettività.
Il progetto Most potrebbe essere un’opportunità per rilanciare una riflessione ampia e strutturata, un esperimento di natura sociale, prima ancora che una operazione di riqualificazione urbana e valorizzazione del patrimonio artistico. Questo progetto può essere l’occasione per aprire nuove discussioni pubbliche, fondate sull’interpretazione dei dati del passato e del presente per uno sviluppo sostenibile concretizzabile soltanto se desiderato. Inoltre, il progetto potrebbe stimolare le nuove generazioni a un approccio di cittadinanza attiva, chiedendo loro di guardare in modo critico e costruttivo il proprio contesto di vita urbana e scolastica e formulare proposte di intervento sulla realtà che li circonda.
Il progetto Most è un’opportunità per Orvieto di diventare una città del futuro e un modello di sostenibilità e innovazione per il resto del mondo. Il consiglio comunale di Allerona auspica lo sviluppo strategico della città, che tenga conto della sua storia e del suo territorio, sottolineando l’importanza del raccordo città-campagna-territorio e del rapporto tra creatività artistica e valorizzazione dei beni culturali come risorsa solida a cui ancorare iniziative durature.
Di seguito il testo della mozione approvata venerdì 31 marzo 2023.
MOZIONE AI SENSI DELL’ART.42 DEL REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
Al Sindaco del Comune di Allerona
All’Assessore competente
Oggetto: Mozione a sostegno del Progetto di “Città dell’arte” per un Nuovo Rinascimento in nome di Luca Signorelli presentata dal Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) e del documento, che fa da premessa al progetto, MUSEO IN ORVIETO DEI TESORI SEGRETI – MUSEUM IN ORVIETO OF SECRET TREASURES (MOST). PROPOSTA DI ORVIETO COME SEDE IDEALE
Considerato che:
• Nel mondo stanno sorgendo diversi progetti di città del futuro. Alcune sembrano delle utopie irrealizzabili, altre stanno già prendendo forma. Quel che è certo è che il tessuto delle nostre città è destinato a cambiare.
• La pandemia poi, ha in qualche modo accelerato questo processo, portando a ripensare il concetto di città, in chiave innovativa e sostenibile.
• Le città giocheranno un ruolo importante per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Preso atto che
• Il Consiglio Comunale di Orvieto ha approvato all’unanimità in data 30.12.22 la mozione presentata Cons. Franco Raimondo Barbabella (Capogruppo “Prima gli Orvietani”) “un Progetto di ‘Città dell’arte’ per un Nuovo Rinascimento in nome di Luca Signorelli”
esprimendo la volontà unanime e responsabile della classe politica orvietana di esplorare un percorso che coinvolga il Ministro della Cultura su un’operazione culturale nazionale in cui la città deve riconoscersi
Si ritiene che:
• Siano necessarie soluzioni innovative per aiutare a creare una rete di piccoli centri urbani incentrati sulle persone, dove i cittadini siano coinvolti nell’influenzare il modo in cui vivono e interagiscono nella loro comunità.
• La società civile possa giocare un ruolo fondamentale nel far cooperare le persone locali e i governi.
• Questo progetto di rigenerazione urbana che parte da Orvieto, ma che si auspica possa coinvolgere i comuni dell’area interna dell’Orvietano, possa essere l’occasione per rilanciare una riflessione ampia e strutturata, un esperimento di natura sociale, prima ancora che una operazione di riqualificazione urbana e valorizzazione del patrimonio artistico.
• Ci sia un “vuoto urbano”, dismesso e degradato, individuato nell’ex caserma Piave; ci siano edifici dislocati nei diversi quartieri della città; ci sia un territorio vasto e interessante fatto di borghi, castelli e palazzi da riempire con attenzioni, desideri e progettualità, costruendo occasioni favorevoli per la ricerca e lo sviluppo di positive sinergie tra istituzioni e parti sociali, tra interessi particolari e obiettivi generali di qualità urbana e crescita della collettività.
Si ricorda che:
• C’è un lavoro iniziato e portato avanti con cura nel territorio dell’Orvietano, frutto di un’esperienza pluriennale, risalente agli inizi del 2000 attraverso la strategia dell’area interna, che ha individuato un vero e proprio museo diffuso a cielo aperto, un progetto di valorizzazione territoriale, da cui partire e da implementare, che consenta di mettere a valore le risorse e le potenzialità culturali e ambientali presenti ad Orvieto e sul territorio circostante.
Si sottolinea che:
• C’è sicuramente l’esigenza di lavorare attraverso delle indagini scientifiche per comprendere ciò che è stato fatto finora, ciò che il territorio offre e quale sia la via migliore da seguire, fornendo prove specifiche in merito alle condizioni favorevoli locali che possano influenzare l’esito positivo di un progetto così ambizioso, una sfida per la città e le sue aree interne.
• Questo progetto può essere dunque l’occasione per aprire nuove discussioni pubbliche, fondate sull’interpretazione dei dati del passato e del presente per uno sviluppo sostenibile concretizzabile soltanto se desiderato.
• Le comunità dei giovani siano essenziali per realizzare la conversione ecologica dei territori, vuol dire anche che la vivibilità dei luoghi deve essere garantita e percepita da questa fascia della popolazione. Per questo bisogna coinvolgere realmente i giovani.
• Questo progetto potrebbe essere stimolo e catalizzatore di nuove forze invitandole a disegnare e descrivere un cambiamento degli spazi urbani ed extraurbani esprimendo la loro creatività, le loro idee, i loro bisogni e i loro sogni.
• Il progetto potrebbe stimolare, le nuove generazioni ad un approccio di cittadinanza attiva, chiedendo di guardare in modo critico e costruttivo il proprio contesto di vita urbana e scolastica e formulare proposte di intervento sulla realtà che li circonda, in maniera propositiva, attraverso il confronto con i “pari”, con i docenti e con le istituzioni territoriali.
Con l’augurio che:
• Questa idea progettuale possa aprire una fase di rinascita e di rigenerazione attraverso un reale processo di partecipazione allargata, che dia a tutti la possibilità di esprimere le proprie idee attraverso iniziative, proposte, azioni, progetti di riutilizzo sociale dei siti e degli immobili individuati, valorizzando la progettualità e le risorse di soggetti eterogenei, in grado di produrre a vario titolo “effetti pubblici”.
Con l’impegno:
• a contribuire in maniera attiva a questo processo di rilancio e riorganizzazione del Paese, previsto dal PNRR, che coinvolge i diversi livelli istituzionali e si pone come una sfida epocale per promuovere un Nuovo Rinascimento.
Si richiede:
• al Sindaco di Orvieto di fissare un incontro urgente con il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano per verificare interesse e fattibilità della proposta e di costituire allo scopo una delegazione per sostenere l’iniziativa di fronte al Ministro a dimostrazione della volontà unanime della città e dei comuni del territorio circostante.
Per il Gruppo Consiliare “Trasparenza e partecipazione per Allerona”
Giulia Ruina