In questi ultimi tempi assistiamo ad una non linearità nell’agire politico all’interno di quella area terzopolista o cosiddetta liberal-democratica-riformista. La cosa si evidenzia tra le varie forze che ne fanno riferimento e tra i protagonisti, facendo di nuovo ripiombiare i potenziali elettori nella incertezza delle scelte e nella confusione. Il dato è rilevabile tra i partiti e le variegate liste civiche che ne fanno parte.
Ognuno, per le proprie caratteristiche valoriali e programmatiche, infatti, fa parte di detta area politica dando un contributo formale e politico ma allo stesso tempo innescando parallelismi e finalità operative che, alla luce dei risultati odierni, ha mostrato limiti e contraddizioni, danneggiando il percorso politico intrapreso.
Le notizie stampa di queste ultime settimane ne fanno ampia mostra delegittimando il progetto in sé e i protagonisti. Oltremodo le iniziative politiche di ognuno, esaltando la propria parte, evidenzia quel parallelismo che innesca una vera e propria concorrenza tra soggetti aventi gli stessi programmi e valori.
Tutto questo ancora una volta esalta l’autoreferenzialismo di prassi insito nel fare politica tra i più che non si rendono conto come stia cambiando il paradigma del sistema e del ruolo dei partiti, dopo una stagione che vedeva ognuno creare contenitori personali o atti al momento amministrativo di turno. Il progetto del Terzo Polo aveva il compito di dare agli elettori quel contenitore che superasse il bipartitismo e il populismo nonché il sovranismo.
Al contrario assistiamo a due passi in avanti, a retromarce, ad assoli senza quel filo conduttore che il progetto richiedeva è richiede. Per cui riteniamo inopportuna la posizione assunta dalla dirigenza nazionale di Azione per tempistica e per modalità espresse nel momento già avanzato del progetto, così ben accolto dagli elettori e così ben penetrato nel sistema partitico. Altresì riteniamo inopportune le iniziative dei Civici, per le forme federative e le finalità, del tutto similari alle iniziative messe in campo dai due partiti già in essere nel campo riformista-liberale.
Quanto sopra fa emergere una concorrenza tra persone di uno stesso sistema valoriale e Contenitori politici simili, innescando incomprensioni, azioni di disturbo, confusioni, parallelismi in uno stesso ambito amministrativo sia esso locale provinciale o regionale. Terni ne è stato un esempio recentissimo, Azione nazionale ancor più, sorprendentemente la Federazione dei Civici idem. Fortunatamente si rilevano fenomeni confortanti e di segno diverso in alcune aree del Paese in cui, in difformita’ da quanto sureclamato, si sono concluse ad horas alleanze tra i due partiti (Italia Viva – Azione) o aggregazioni tra i due partiti e Civici.
Rimane il dado che tutto questo ha frenato la curiosità e la potenziale convergenza di molti elettori verso tale proposta politica, rimane la validità del progetto consapevoli che ci vuole il tempo dovuto, come auspichiamo una rivisitazione delle prassi da parte di tutti i soggetti che ne hanno fatto parte e che ne faranno parte. Quel che è sicuro che si ritorna ai partiti, con tutte le norme previste: tesseramento, congressi, nomine dei dirigenti e dal basso, noi di Italia Viva siamo in questa procedura e chi intende procedere sulla linea della politica reale dovrà farne parte utilizzando tali formalità, altrimenti trattasi di altra cosa.
Italia Viva Comprensorio Orvietano