di Marcello Tomassini
Nel giorno del 25 aprile, e a 110 anni dalla nascita, è giusto e doveroso, per me, ricordare un eroe, decorato con la Medaglia d’oro al Valor Militare, quale fu il generale Giuseppe Cimicchi. Nato a Castel Viscardo il 22 marzo del 1913, Giuseppe Cimicchi fu anche amministratore dello stesso Comune e candidato Sindaco, a capo di una lista civica, che per pochi voti non ebbe successo.
Rimase come consigliere non per molto tempo in quanto “allergico”, per usare un eufemismo, alle interminabili discussioni, a volte per piccoli problemi, che non producevano risultato. Fu promotore di una importante iniziativa nella frazione di Viceno per la valorizzazione della locale Cooperativa olivicola con annesso frantoio.
Va ricordato anche il suo “braccio destro” Domenico Bartolini che, pur non condividendo le stesse idee politiche del generale, lo assecondava e aiutava in tutte le iniziative organizzate per la comunità.
Nella piccola frazione del comune di Castel Viscardo i più anziani ancora ricordano con affetto le battute del Generale con Bartolini. Per rievocare le gesta della Medaglia d’oro, va ricordato che, dopo la firma dell’armistizio l’8 settembre del 1943, il Generale Cimicchi partecipò alla Guerra di Liberazione come Vice-comandante del battaglione Arditi “Duca d’Aosta” rimanendo fedele al Re e al suo governo.
Ricoprì poi prestigiosi incarichi sempre nell’Aeronautica fino al 1973, anno in cui venne posto in quiescenza con il grado di generale di Brigata lasciando, non i cieli, ma la terra, il 15 ottobre 1992.