Maurizio Talanti, nuovo segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Orvieto, nei giorni successivi alle primarie del Pd di domenica 26 febbraio, ha espresso le considerazioni sui cambiamenti possibili del partito sia a livello locale che nazionale. Un nuovo inizio l’elezione di Elly Schlein, la svolta della “Prenestina” che riporterà la linea politica del Pd molto a sinistra. Nell’agone politico italiano nel quale vengono premiate novità e radicalità potrà dare la spinta necessaria a rigonfiare le urne dei democratici anche alle amministrative.
I dati dell’affluenza dei simpatizzanti alle primarie sul territorio sono stati soddisfacenti?
“Sì, la partecipazione è stata ottima ad Orvieto, siamo realmente soddisfatti. Rivendichiamo di essere l’unica forza politica con la capacità di mobilitare simpatizzanti ed elettori nelle elezioni del Segretario.”
Il Comitato locale che ha sostenuto Bonaccini, sottoscritto anche da lei, si metterà a disposizione come ha fatto sapere il governatore?
“Il congresso non ha creato nuove correnti, siamo felici che abbia vinto una democratica. Il nostro sostegno al lavoro della Segretaria Schlein sarà tout court. Noi abbiamo celebrato il congresso, pensiamo che possa essere ciò che porta nuova linfa ed una chiara identità al partito. Elly Schlein è la prima donna ed esponente lgbt che si trova a guidare un partito in Italia, è stata una scelta identitaria chiara.”
Schlein probabilmente cambierà il partito, qual è la linea rossa da non oltrepassare per non sovrapporsi ai 5 Stelle? La questione dell’invio di armi e il posizionamento sulla guerra in Ucraina?
“Io, personalmente, credo che il M5S su alcune materie abbia abbracciato posizioni di sinistra, mentre su altre non sempre ha seguito i valori social democratici. Infatti, non temo una sostituzione tra Pd e M5S. La linea rossa per tutte le forze del campo progressista è di essere un partito aperto, inclusivo e che debba tornare a farsi domande semplici.”
Schlein parla nel programma di Aree Interne, Bonaccini di autonomia differenziata? Voi a quale visione vi sentite più vicini?
“La distinzione tra Autonomia differenziata di Bonaccini e quella presentata da Calderoli è netta. Quella di Bonaccini non era quella di cui si parla oggi al Governo. Tuttavia, le Aree Interne sono la nostra dimensione politica, va rafforzata. Lo spopolamento della zona dell’orvietano, i servizi e la sanità al collasso impongono di tornare a ragionare come Area Vasta. Stiamo lavorando per costituire un organismo intercomunale per rafforzare i democratici dell’orvietano. Dobbiamo ricominciare a lavorare in un campo ampio, dando la possibilità ad Orvieto di tornare a svolgere la leadership naturale sul territorio. Sarà fondamentale dare rilevanza alle voci provenienti dai circoli, soprattutto a quelli periferici.”
Questa repentina svolta con la segreteria Schlein potrebbe dare slancio anche alle prossime elezioni locali?
“Stiamo cercando di interloquire con tutta la comunità di Orvieto, associazioni e realtà specifiche. Faremo un’azione comunicativa nel breve periodo per la campagna amministrativa. Avvieremo una fase di ascolto per capire lo stato dell’arte della città. Abbiamo aspettato l’Assemblea che desse l’incarico alla Segretaria per cominciare la campagna delle amministrative, poiché un partito che decide insieme è più forte.
In città è necessario cambiare. Ci discostiamo completamente dal Sindaco e dal Governo cittadino e Regionale che organizza passerelle sulla sanità, dal momento in cui è la Corte dei Conti che sta intervenendo sulle criticità evidenti a tutti. L’Amministrazione Comunale non conosce neanche i progetti sul nostro territorio approvati dalla stessa maggioranza che governa in Regione, ne è esempio lampante il progetto dell’eolico Phobos. L’alternativa è necessaria, ma con modalità inclusive ed aperte.” (Andrea Impannati)