La settimana scorsa previa autoconvocazione si sono riunite ad Allerona Scalo le squadre di caccia in braccata alla specie cinghiale della Provincia di Terni iscritte all’Atc3 Ternano-Orvietano. Erano presenti più dei due terzi delle squadre con due delegati ciascuno, all’ordine del giorno è stato posto un documento per migliorare efficacia, efficienza delle battute di caccia al cinghiale in braccata.
I presenti hanno rappresentato circa 2200 cacciatori di braccata al cinghiale della provincia di Terni, ed hanno condiviso in primo luogo ogni concetto utile legato alla sicurezza di questa attività’, chiedendo momenti di formazione più frequenti, mirati su argomenti specifici che possano ottimizzare una gestione “sicura” del prelievo in braccata. Le proposte che di seguito si trascrivono saranno inviate a tutte le Associazioni Venatorie, alla Regione Umbria Giunta ed Assessorato competente, alle Associazioni degli agricoltori, all’ATC3 Ternano – Orvietano ed alle Associazioni Cinofile. Si è ribadito altresì la piena collaborazione con gli agricoltori, le Istituzioni e le altre associazioni interessate nella gestione programmata del territorio destinato all’attività venatoria.
“DOPO AMPIO CONFONTRO I PRESENTI DETERMINANO DI FORMULARE LE SEGUENTI PROPOSTE:
1) Modificare fin da subito il RR 34-1999 prevedendo battute congiunte senza limitazioni tra le squadre fissando quale limite il solo numero minimo e massimo dei cacciatori partecipanti.
Ogni anno il numero dei cacciatori in braccata diminuisce e con loro il numero delle squadre, perdendo così la specificità, le conoscenze, la loro attività di presidio che le lega al territorio, che risulta dato determinante al fine di un più efficace prelievo del cinghiale.
Le battute congiunte così nuovamente disciplinate consentiranno di migliorare sensibilmente i dati degli abbattimenti rendendoli ancora più efficaci soprattutto nei territori molto esposti ai danni alle colture agricole.
Come si è visto anche quest’anno dai numeri degli abbattimenti il metodo della caccia in braccata è risultato il più adeguato, al contrasto della problematica cinghiale/danni alle produzioni agricole.
2) Ad oggi una puntuale disciplina sull’attività del cacciatore singolo alla specie cinghiale e la possibilità di praticare questo tipo di caccia anche nelle zone assegnate alle squadre, rappresenta un ostacolo al prelievo e alla pressione venatoria sulla specie cinghiale.
L’attività del singolo resta limitata nei numeri del prelievo pur producendo un inevitabile allontanamento dei cinghiali dalle zone vocate, disperdendo i selvatici sul territorio prima che le squadre possano intervenire.
È inoltre inevitabile che le attività del singolo cacciatore al cinghiale nelle zone assegnate produce tensioni con la comunità dei cacciatori in braccata.
Pertanto riteniamo che questa forma di caccia deve essere abolita, in subordine vietare l’attività venatoria al cinghiale da singolo nelle zone assegnate alla braccata peraltro allineandoci così ai disciplinari in materia delle confinanti Regioni Lazio e Toscana.
3) Il metodo della girata di cui si parla da tempo qualora introdotta dovrà essere opportunamente disciplinata nel solo territorio non settorializzato per interventi puntuali laddove la presenza di insediamenti antropizzati o attività rurali non consentono un intervento più esteso.
Altresì la girata è ottimamente applicata nelle aree protette in cui la gestione di questa specie con altissima proliferazione risulta di difficile pratica con il metodo della braccata rispetto sia alla tutela e dell’altra fauna e sia in ordine alla disciplina e controllo considerato il numero di partecipanti e di ausiliari che vengono utilizzati. La stessa girata consente nelle zone predette come già dimostrato dai dati di prelievo, di diminuire sensibilmente la pressione della specie cinghiale sulle coltivazioni limitrofe. Alla girata vanno applicate le attuali norme in vigore. Le presenti proposte andranno inviate alle Associazioni Venatorie, a quelle degli Agricoltori, alla Regione Umbria, Presidente, Assessore competente e Giunta, nonché al Dirigente Responsabile, agli ATC Umbri ed alle Associazioni cinofile.”