In stretta collaborazione col Lions Club di Orvieto e col Panathlon Club di Orvieto, l’Istituto Storico Artistico Orvietano per venerdì 10 marzo 2023 alle ore 17 ha messo in programma un incontro – presso il Museo Emilio Greco, gentilmente concesso dall’Opera del Duomo – con una vera celebrità del mondo accademico dell’Arte, Claudio Strinati. L’ncontro sarà dedicato a Signorelli e Perugino: due pilastri del primo Rinascimento.
L’iniziativa fa parte di un ciclo di conferenze programmate dall’Isao in occasione del quinto centenario della morte dei due grandi pittori. Concluderà la serata la proiezione di un inedito e straordinario video-documentario sulla Cappella di San Brizio che fu realizzato da Astravideo con la regia di Gino Goti nel corso del lungo intervento di restauro della struttura e del complesso decorativo, e che ne documenta la ‘restituzione’ nel 1996.
Claudio Strinati è storico dell’Arte, dal 1974 ha lavorato presso il Ministero, oggi della Cultura, e per undici anni, fino al 2009, è stato Soprintendente per il Polo Museale romano. Tra le esposizioni da lui realizzate ricordiamo solo quelle, memorabili, dedicate a Sebastiano del Piombo e a Caravaggio. Come Soprintendente ha riorganizzato Musei di primissimo piano come la Galleria Borghese, Palazzo Venezia, il Vittoriano e Palazzo Barberini. È attualmente Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca.
Perugino e Signorelli, assolutamente contemporanei, costruirono anche in stretta collaborazione le fasi iniziali delle loro carriere artistiche (come nella Cappella Sistina, zona inferiore, nei primi anni ’80 del 1400): eppure sono due simboli molto diversi, in pratica due emblemi in contrasto, del primo Rinascimento. Simboli: il Perugino dell’arte religiosa cattolica dogmatica e osservante; e il Signorelli di un’arte religiosa non di stretta osservanza, concepita entro un’atmosfera di crisi millennariste, quasi un inconscio preludio alle istanze che porteranno alla Riforma. Perugino è quindi l’apoteosi del linguaggio pittorico che usa i mezzi umanistici, prima di tutto la prospettiva e il paesaggio, per dimostrare le verità cristiane; invece Signorelli è pieno di inquietudini, forza le sue forme pittoriche in maniera drammatica, in opposizione a quelle dell’altro, che invece cerca in quelle la massima serenità espressiva. Una assoluta contrapposizione: che possiamo ben comprendere paragonando La consegna delle chiavi del Perugino nella Sistina e i Fatti dell’Anticristo in San Brizio. Simmetria e armonia da una parte; composizione di tante scene intrise di terrore apocalittico dall’altra, la messinscena della catastrofe dell’umanità. E non a caso, come ben comprese lo stesso Vasari, i due aprirono la strada da una parte a Raffaello ed alla sua bellezza sublime entro un armonioso poema lirico, il Creato; e dall’altra a Michelangelo ed al suo eterno dramma, quel dramma che giunge a disfare ogni forma dello stesso Creato.
L’evento è in particolar modo dedicato a Giusi Testa, la Storica dell’Arte della Soprintendenza dell’Umbria che per lunghi anni ha curato il restauro degli affreschi di Luca Signorelli nel Duomo, insieme a Raffaele Davanzo e a Luciano Marchetti. La Dottoressa Testa è scomparsa, ancor giovane, lo scorso 14 settembre 2022, lasciando una grande emozione e un grande dolore, pieno di ricordi e di rimpianti.








