Si è svolto nei giorni scorsi a Trevinano, frazione del Comune di Acquapendente, un incontro dedicato alla nascitura cooperativa di comunità. Si tratta di un modello di innovazione sociale in cui i cittadini sono produttori e fruitori di beni e servizi, creando sinergia e coesione e mettendo a sistema attività e bisogni reciproci di famiglie, istituzioni, imprese e associazioni. Riguarda spesso realtà piccole e marginali, che soffrono lo spopolamento e dove vari servizi di rilievo non sono più erogati.
All’appuntamento hanno partecipato i rappresentanti di Legacoop nazionale e regionale, che supporta il Comune nell’attuazione del progetto Trevinano Ri-Wind, finanziato con 20 milioni di euro dai fondi PNRR e rivolto alla rigenerazione culturale, sociale ed economica del borgo. La cooperativa di comunità, infatti, è il modello individuato per la gestione dei servizi che nasceranno in loco: ristorazione, foresteria, albergo diffuso, guida turistica e accompagnamento, gestione della pulizia e altri che saranno messi a disposizione dalla cooperativa attraverso le figure che vi saranno impiegate.
“Il progetto di una cooperativa di comunità a Trevinano può rappresentare un modo innovativo per promuovere lo sviluppo locale, in quanto rappresenta un modello di rigenerazione che intende valorizzare la bellezza del territorio, costruendo con la comunità percorsi di eccellenza, destagionalizzando le presenze e attivando servizi in grado di accogliere viaggiatori, ricercatori e professionisti, e allo stesso tempo implementare servizi e offrire opportunità di lavoro per gli abitanti della comunità – spiega Paolo Scaramuccia, responsabile cooperative di comunità di Legacoop Nazionale – Il progetto si fonda su un processo partecipato, volto a costruire una impresa (cooperativa) capace di generare valore nel tempo in modo sostenibile e inclusivo, un modello che, collegato al bando Borghi, vuole costruire reti sul territorio capaci di moltiplicare le opportunità”.
“Il percorso di affiancamento di Legacoop Lazio all’amministrazione comunale è volto a favorire la costituzione di una cooperativa di comunità nel borgo di Trevinano, abitato da centoquarantadue persone – ha aggiunto Massimo Pelosi, responsabile Legacoop Lazio Distretto Nord – La cooperativa di comunità, però, è comunque una impresa e si deve svincolare da subito dal progetto e dal finanziamento del Bando Borghi e deve agire per ottenere una sua sostenibilità economica. Noi di Legacoop continueremo a stare vicino alla comunità di Trevinano, cercando di fare una azione di tutoraggio con una serie di altri incontri, fino a quando non si avrà un solido progetto imprenditoriale e la cooperativa di comunità non sarà costituita”.
“Come ben evidenziato da Legacoop, che ringrazio – commenta Alessandra Terrosi, sindaca di Acquapendente – la cooperativa di comunità nasce con l’idea di auto-sostenersi, andando oltre le risorse disponibili per la sua costituzione. Lo stesso vale per l’intero progetto Trevinano Ri-Wind, a partire dal completamento previsto nel 2026. La cooperativa è un’impresa a tutti gli effetti, basata sulla partecipazione attiva della cittadinanza, che decide di mettersi in gioco per fornire servizi necessari alla comunità stessa, sia con attività economicamente proficue sia con altre in cui non c’è effettivo ritorno ma che producono vantaggi e benefici collettivi”.
A Trevinano hanno portato la loro testimonianza i responsabili di due cooperative di comunità delle regioni confinanti: la Oasi di Allerona (TR), che tra le sue attività annovera ad esempio un servizio di taxi rurale per le persone che vivono in località isolate e il maggiordomo di comunità a supporto delle persone in varie attività quotidiane; e la cooperativa Ecosistema Comunale di Castell’Azzara (GR), che sostiene e incentiva varie attività economiche locali, da cui possono generarsi servizi ecosistemici, accordi di filiera, nuove imprese, il tutto in una regione come la Toscana che da diversi anni emana bandi specifici.
“Queste e altre sono idee riproponibili anche nel nostro territorio – aggiunge Terrosi – perché lo spettro di attività in cui una cooperativa di comunità può operare è molto ampio, così come la tipologia organizzativa. Si tratta di esperienze che coniugano tematiche e valori di cittadinanza attiva, sussidiarietà, gestione dei beni comuni, solidarietà. È stato un confronto molto interessante per mettere in luce il percorso di queste realtà, dalla scelta degli obiettivi e degli ambiti di azione ai confronti con amministrazioni pubbliche e associazioni. La definizione della comunità di Trevinano è un importante passo avanti per il progetto Trevinano Ri-Wind, su cui questa amministrazione punta molto”.