L’Istituto Storico Artistico Orvietano ha organizzato per venerdì 10 febbraio alle 17.30 nell’Auditorium “Gioacchino Messina” di Palazzo Coelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, una conferenza della dottoressa Luisa Caporossi, della Soprintendenza ABAP per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, dal titolo “Pastura. Percorsi di Rinascimento nella Tuscia”. La conferenza fa parte di una serie di incontri pensati dall’Isao in occasione del quinto centenario dalla morte di Luca Signorelli.
Ne è previsto un altro venerdì 10 marzo al Museo Greco, quando su Signorelli e il Perugino, due pilastri del Rinascimento, parlerà lo storico dell’arte Claudio Strinati.
“L’Istituto Storico Artistico Orvietano ha ritenuto che quest’anno, dedicato principalmente a Perugino e Signorelli, potesse rappresentare un’occasione per far emergere altri percorsi di Rinascimento – ha spiegato il presidente dell’Isao Raffaele Davanzo – e per dare risalto al possibile irradiarsi di quel tracciato orvietano rinascimentale che si sviluppò proprio nel cantiere quattrocentesco del Duomo di Orvieto intorno ai grandi artisti lì presenti nel corso del XV secolo: Gentile da Fabriano, Piermatteo d’Amelia, Antonio da Viterbo, Pinturicchio e, sulle impalcature della Cappella Nova, Beato Angelico e Luca Signorelli.
Spetta a Luisa Caporossi il merito di aver contribuito a delineare il dettagliato ritratto artistico di Antonio da Viterbo detto il Pastura, personalità nota ma non ancora compresa e individualizzata appieno. Saremo guidati in un percorso che è una vera e propria mappatura del territorio alto-laziale e della Tuscia, una regione culturale con forti caratteri comuni, sebbene mai coincisa con quella geo-politica. Regione che si rivela davvero ricca non solo di testimonianze autografe delle figure già profilate dagli studi, quanto di un racconto artistico diffuso, colorito e originale, spesso sintetico, talvolta gergale, eppure sempre espressivo e aderente alla realtà, al carattere e all’identità dei luoghi e delle comunità narrate.
Un racconto frequentato da protagonisti e da diverse comparse, molte delle quali destinate a rimanere anonime ma anche a testimoniare la forza della penetrazione, del radicamento in questo scorcio del Quattrocento, di una linea stilistica nuova, evoluta nel segno del Rinascimento di marca umbra, e caratterizzato da una innata sensibilità naturalistica e da un senso accogliente di calda umanità. La dottoressa Caporossi ha pubblicato recentissimamente, nel dicembre 2022, per i tipi della Olschki di Firenze, il documentatissimo volume Antonio del Massaro, detto il Pastura. Studi su un peruginesco viterbese e la sua bottega. Con molto piacere ricordiamo che due componenti del Consiglio Direttivo di questo Istituto, le storiche dell’arte Alessandra Cannistrà e Francesca Vincenti, hanno collaborato alla stesura di questo volume”.








