ORVIETO – Paolo Maurizio Talanti è il nuovo segretario comunale del Pd di Orvieto. Unico candidato, è stato eletto oggi in occasione dei congressi di circolo.
“Avrò l’onore ma anche la responsabilità – commenta Talanti – di condurre, con rinnovata energia e passione, l’Unione Comunale verso un orizzonte sempre più aperto e inclusivo, dove le istanze dei cittadini e della comunità possano essere sempre più protagoniste della vita politica e della discussione pubblica di Orvieto”.
“Il nuovo corso che il Partito Democratico di Orvieto – si legge in una nota del partito di Orvieto – ha intenzione di intraprendere riguarda un’occasione che non si può sprecare, quella di un’operazione complessa che ha bisogno dell’impegno, della partecipazione e dell’entusiasmo di tutti dove a prevalere sia sempre e comunque la dimensione collettiva del bene della nostra comunità.
La nostra comunità, le nostre e i nostri militanti, le elettrici e gli elettori che ancora continuano a riconoscerci fiducia si aspettano da noi l’inizio di un moto collettivo, di un presa di parola, di uno schierarsi esplicito e coraggioso quando si tratta di difendere un’idea di Città ed un modello nuovo per il territorio dell’Orvietano. Per questo pensiamo che il modo migliore per rilanciare il nostro partito sia riproporre con forza le ragioni di chi chiede al Partito Democratico di essere un luogo accogliente, aperto, plurale e una nuova politica – coraggiosa, contemporanea, riformista, ecologista – che non ha paura di ingaggiare le sfide del tempo che abbiamo davanti.
Il Partito Democratico di Orvieto, con la celebrazione di questo congresso, decide di impegnarsi perché il futuro torni ad essere un luogo della speranza, della solidarietà, della giustizia, della libertà, dell’uguaglianza, delle opportunità per tutti. Il cuore del problema è come reagire, cambiare, offrire un futuro per le nostre comunità locali che da anni faticano ed hanno bisogno di leadership innovative”. “Dobbiamo riportare al centro – conclude Talanti – le persone e le comunità. Le loro paure e soprattutto le loro speranze. Far capire loro che al centro del nostro impegno c’è il tentativo di risolvere e agire dove ci sono fragilità sociali. È l’anziano che invecchia da solo, sono le famiglie con i genitori nelle Rsa, sono le giovani coppie, le donne che lavorano e quelle che non lavorano, gli uomini che perdono il lavoro e quelli che hanno bisogno di condizioni per crearne di nuovo. Sono i bambini nati in Italia in famiglie dove le tradizioni raccontano luoghi lontani ma non incompatibili, sono gli studenti che vogliono poter sognare di rimanere a crescere e lavorare nella propria città.
Sono le solitudini di periferia, i giovani che imparano ad amare chi vogliono, gli insegnanti che sono se stessi, i malati che hanno il diritto alla salute. Il Centro Storico che si ripopola, le frazioni urbane dove arriva la bellezza e la cultura e i borghi di campagna dove ritorna la presenza della politica e delle istituzioni.
Bisogna riaffermare con forza che la relazione con gli altri, la loro presenza è una risorsa. Non esistono uomini o donne sole al comando e non esistono soluzioni facili immediate. Si tratta di affermare il valore generativo e positivo delle relazioni e inaugurare insieme la stagione di un impegno comune.”