Una delle tante eccellenze dell’Umbria è la sua gastronomia ovvero, come mi piace dire, le sue tavole, specie quelle semplici di casa e di campagna, che ancora accolgono tradizioni ed abitudini alimentari ormai lontane nel tempo. La tavola da noi non è soltanto convivio ma vera e propria cultura popolare, che non si ferma al solo piatto ma recupera storie di donne e uomini, luoghi, linguaggi e memorie.
La sapienza culinaria tramandata è frutto di cibi poveri, di orti di casa, animali di cortile, erbe di campo, di conoscenze passate di mano in mano, ricordi di madie con pani profumati, camini e braci, stufe economiche e spiedi d’uccelletti tra grassi e magri, di pillotti, battuti saporiti, sughi di lentissima cottura, quinti quarti, sapienze norcine, panpepati e sanguinacci.
Di questo piccolo mondo antico pochi ne parlano, straripando invece i fiumi di parole delle tante e direi troppe rubriche televisive e giornalistiche che ci raccontano di improbabili cucine e di cuochi improvvisati, di cavalcanti d’onda che vogliono insegnarci l’ Umbria in bocca senza averla magari mai neanche assaporata .
La conventicola del Budelluzzo traccia invece storie di donne, uomini e cucine d’Umbria oltrechè di cibi, luoghi, trattori e trattorie che raccontano esperienze tuffate dentro un vissuto familiare e personale all’ombra della splendidissima nostra regione, senza supponenze accademiche ma con la sola nascosta speranza di una lettura giovanile che sappia trarre non insegnamento ma contributo di esperienza da chi, tra sapori e gusti d’ Umbria, ha navigato col battello dell’appassionato e da sempre.
Si conclude così questo modesto intreccio di storie delle tavole nostre, cui hanno contributo la redazione di Orvieto –Si, l’Editore Intermedia e gli amici Franco Raimondo Barbabella, Duilio Grassini ed Enrico Paragiani.
Voglio infine ricordare come Heinz Beck, protagonista assoluto dell’altra ed alta cucina in qualche modo antagonista, con una breve recensione abbia avuto modo di approssimarsi a quest’opera minima, frutto più di amore per l’Umbria che di abilità culinaria: “Stefano Moretti ci racconta la sua Umbria in cucina: un territorio meraviglioso ricco di storie e ricordi da conservare perché la memoria diventi sapere e la cultura conoscenza. Una bellissima lettura”. Rinvio i lettori all’ultima ricetta o meglio ad una lista di vini e cucina d’ Umbria raccolta tra tutte quelle pubblicate, un’ ideale banchetto in Umbria e per gli Umbri ma non solo in quanto: “C’è un modo tanto intelligente quanto piacevole di conoscere l’Umbria; assaggiandola”. (Stefano Moretti)








