
La regione Umbria ha raggiunto, nel 2021, un tasso di raccolta differenziata del 67% di cui la frazione organica rappresenta il 41% con circa 122.000 tonnellate. Attualmente, in Umbria ci sono 4 impianti di trattamento integrato aerobico/anaerobico della frazione organica dei rifiuti con una capacità complessiva di oltre 200.000 tonnellate.
Dunque, non serve altro? In realtà, molta della capacità impiantistica attuale è accessoria alle discariche. Cioè i prodotti in uscita dal trattamento vengono utilizzati come copertura dei rifiuti conferiti nelle discariche e il biometano prodotto viene quasi esclusivamente utilizzato per produrre energia elettrica. Un sistema molto inefficiente da un punto di vista ambientale ed energetico.
Da un punto di vista ambientale, quello che bisognerebbe fare subito sarebbe ridurre al minimo la pratica incivile dei conferimenti in discarica. Questo eviterebbe l’utilizzo del compost prodotto come semplice copertura dei rifiuti indifferenziati che giornalmente riempiono le discariche umbre. L’obiettivo corretto, invece, dovrebbe essere quello di produrre un compost di alta qualità, tale da essere utilizzato utilmente e senza rischi in agricoltura perché il suolo ha bisogno di nutrienti e di ammendanti organici.
Da un punto di vista energetico sarebbe molto più efficiente utilizzare il biometano estratto dai rifiuti organici immettendolo nella rete di trasporto del gas o utilizzandolo per le attività industriali limitrofe all’impianto.
Ben venga dunque Il progetto di impianto presentato a Gualdo Tadino se rispetterà queste premesse. Ci aspettiamo dalla società proponente che il compost sia di ottima qualità in modo da poter essere utilizzato in agricoltura. Ci aspettiamo inoltre che ci sia la massima trasparenza di dati nella destinazione finale del compost prodotto. Non solo dalla società proponente di questo progetto, ma anche dagli impianti attualmente in funzione presso le discariche esistenti.
Fonte: Amici della Terra








