Il sindaco di Porano, Marco Conticell, replica alle critiche mosse dal capogruppo di opposizione “Alternativa per Porano”, Mirko Pacioni. E lo fa con queste parole:
Le critiche del consigliere Pacioni meritano un approfondimento perché sollevano questioni di cui viene data una lettura parziale (cioè di parte) e superficiale. Al netto di tutte le “dichiarazioni d’affetto” fatte nel corso di questi quasi quattro anni dal consigliere Pacioni (approssimazione, la peggiore Amministrazione di sempre, incapacità, ecc) verso chi dal 2019 amministra il Comune di Porano, manifestazioni che naturalmente si intensificheranno in vista della “volata” per le amministrative del 2024 (da che mondo è mondo è stato sempre così), quello che mi interessa è fornire una informativa più completa soprattutto ai cittadini di Porano sulle questioni sollevate.
Tre sono le questioni sollevate dal consigliere Pacioni:
1) Problema formazione classe 1° elementare A.S. 2023/24:
Innanzitutto il dibattito scaturito dalla notizia pubblicata sulla pagina Facebook del Comune non è imputabile all’Amministrazione Comunale, ma esclusivamente a cittadini che hanno espresso i loro leciti pareri. Nessun amministratore è intervenuto, per cui affermare che questa Amministrazione “la butta in caciara o va sul personale” è completamente falso. Nel merito, assistiamo ormai da anni, almeno dal 2009, ad un importante decremento demografico nazionale che anche nel 2022 è continuato con oltre 6000 nascite in meno rispetto al 2021.
Questo fenomeno influisce su tanti aspetti socio-economici e soprattutto in ambito scolastico; le scuole dei piccoli centri sono quelle che più soffrono le conseguenze di questo decremento demografico. Attualmente a Porano i nati nel 2017, i bambini residenti cioè che dovranno entrare in prima elementare a settembre 2023, sono appena 7, non migliora di molto il numero nei prossimi anni (11 nati nel 2018, 10 nel 2019 e nel 2020, 12 nel 2021 e 10 nel 2022). A ciò va aggiunto anche il fatto che negli anni la situazione tende a modificarsi in virtù dei movimenti migratori in uscita e in entrata ma sulla formazione di una classe influisce anche il numero dei bambini anticipatari e di quelli che per legittime scelte familiari, dettate per lo più da motivi legati alle attività lavorative dei genitori, portano i figli in altre scuole fuori Comune.
Il Comune di Porano, con il provvedimento adottato, si è posto l’obiettivo, certamente difficile da raggiungere, di collaborare con la scuola, pur su un piano differente, per tentare di scongiurare il pericolo della mancata formazione della classe prima elementare. Cerca di farlo con i mezzi che ha a disposizione e soprattutto con i servizi che eroga a favore della scuola che sono in sostanza il trasporto e la mensa scolastica.
Ovviamente le scelte e gli obiettivi didattici sono di esclusiva competenza della scuola. Sul trasporto non ci sono margini di intervento, nel senso che aprire il servizio a non residenti avrebbe comportato l’impossibilità di conciliare gli orari di andata e ritorno con quelli attuali riferiti al trasporto dei ragazzi di Porano che frequentano le scuole medie di Orvieto.
La scelta è quindi ricaduta sull’altro servizio, quello della mensa scolastica, con la possibilità di offrire eccezionalmente per un anno scolastico tale servizio a famiglie non residenti con l’unico scopo di avere un maggior numero di iscrizioni tali da poter dare vita ad una prima classe elementare. Se per il consigliere Pacioni il provvedimento è discutibile, non lo è sicuramente per chi ha davvero a cuore le sorti di una scuola che da anni costituisce un orgoglio e, perché no, un eccellenza nel panorama comprensoriale.
Perdere una classe, come ampiamente spiegato, comprometterebbe la continuità didattica, avrebbe ricadute sul personale insegnanti e Ata e sul piccolo indotto economico generato dalle famiglie che portano i bambini a scuola. Una misura quindi per i non residenti ma che vuole tutelare soprattutto le famiglie residenti e la possibilità che i loro bambini possano continuare a frequentare tutte le classi del ciclo primario nel Comune dove abitano.
Come anche riportato nel ragionevole commento di una mamma sul post del Comune, la colpa non è attribuibile a nessuno, se non ad una situazione che riflette soprattutto sui piccoli centri una tendenza nazionale. Tutto il resto sono chiacchiere, non ci interessano le liti su Facebook e le polemiche sterili.
2) Contenzioso con privato:
Il consigliere Pacioni non racconta in modo puntuale la vicenda seppure sia stata spiegata dettagliatamente in Consiglio comunale. Si tratta di una vicenda che risale al 2012 quando anche il territorio del Comune di Porano ebbe qualche conseguenza a seguito della grande ondata di maltempo che fu causa anche e soprattutto del grande alluvione che colpì Orvieto.
Nell’occasione un privato cittadino che possiede una abitazione a valle di una strada rurale comunale, dove tra l’altro si intrecciano competenze di due Comuni, lamentò allagamenti della propria abitazione a causa di smottamenti provocati dall’imperversare del maltempo.
Il cittadino sollecitò il Comune ad eseguire dei lavori di ripristino che potessero essere risolutivi anche per la sua abitazione. Il Comune fece presente che se il privato non avesse realizzato una griglia di raccolta sulla sua proprietà a nulla sarebbero valsi i lavori del Comune. Il cittadino decise allora di intentare causa al Comune chiedendo un importo di circa 15.000 euro ma la successiva sentenza fu in sostanza favorevole al Comune, condannato al pagamento di poco meno di 300 euro in lavori ed alle spese di lite quantificate in circa 4.000 euro
Il cittadino, non soddisfatto, decise di proseguire la causa in Corte d’Appello ed il Comune si costituì nominando un legale di fiducia. Nel 2022 la sentenza della Corte d’Appello fu favorevole al ricorrente anche se la somma liquidata all’appellante fu sempre molto inferiore alla richiesta. Il Comune è stato nell’occasione condannato ad effettuare alcuni lavori sulla strada ed al pagamento di spese legali in importo sicuramente superiore alla prima causa.Il Comune pertanto ha fatto ciò che avrebbe fatto qualsiasi Amministrazione chiamata in causa per ben due volte, cioè difendersi e tentando di far valere le proprie ragioni senza approssimazione e arroganza ma anzi cercando di tutelare l’interesse pubblico.
3) Emergenza neve gennaio 2023:
La gestione delle emergenze è in capo al Sindaco come responsabile di Protezione civile sul territorio. Dal 2009, da quando cioè sono nell’Amministrazione comunale per dieci anni come Vicesindaco e dal 2019 come Sindaco, ho sempre gestito per il Comune in prima persona le varie emergenze sul territorio, ad iniziare da quella idrica del 2010 passando per le varie scosse sismiche fino alle nevicate, quasi sempre più abbondanti e quindi ben più impegnative di quella di lunedì 23 gennaio.
Nonostante le criticità che puntualmente si presentano in questi casi, è stato sempre fatto un ottimo lavoro garantendo interventi puntuali e risolutivi. Ho coordinato anche questa ultima emergenza, non sottraendomi ad un compito a cui è chiamato il Sindaco in prima persona.
Sin dalle prime luci dell’alba di lunedi 23 gennaio, per tutta la giornata e per la giornata successiva, unitamente all’Ufficio Tecnico ed alla Polizia Locale ho coordinato telefonicamente e direttamente la squadra esterna di intervento dando indicazioni su dove intervenire, anche raccogliendo e trasferendo le richieste provenienti dai cittadini in difficoltà.
E’ indubbio che in alcune strade comunali si sono verificati ritardi negli interventi o addirittura non ci sono stati interventi, provocando disagi soprattutto nella viabilità secondaria e nelle zone rurali.
Di questo mi assumo tutte le responsabilità e mi scuso con quei cittadini che hanno subìto questi disagi. Nel frattempo ho avviato accertamenti tesi a verificare i motivi per cui non si è intervenuti con la consueta efficacia ed eventuali responsabilità in capo ad altri soggetti, pur in presenza di una emergenza non particolarmente difficile da gestire e ampiamente prevista. L’accusa del consigliere Pacioni di aver svenduto negli anni mezzi ed attrezzi di proprietà comunale non tiene in alcuna considerazione il fatto che si trattava di materiale molto vetusto che necessitava periodicamente di ingenti costi di manutenzione. Oggi Porano ha una squadra che gestisce la manutenzione esterna di un territorio che non è particolarmente vasto ma possiede molte zone verdi, dotata di mezzi il cui costo è compreso nell’importo dell’appalto.
Sui costi elevatissimi dell’appalto citati dal consigliere, non sono sicuramente più alti rispetto a quelli previsti da una gestione diretta svolta con due dipendenti pubblici a tempo indeterminato (forza minima), tenendo conto di periodi di assenza per ferie e malattia, e con mezzi di proprietà comunale che, come detto, necessiterebbero ordinariamente e straordinariamente di elevati costi di manutenzione.