di Renato Piscini
In altre parole o ci fa o siamo di fronte ad una deblacle di gestione amministrativa senza riguardo per i cittadini orvietani. L’ultima sulla sanità ove si evidenzia una sudditanza, oltre che politica, anche in ordine a una vera visione per la città; La caserma Piave non si tocchi!! È l’unico asset che veramente potrebbe dare una chance di risollevarsi da parte della città auspicando investimenti esterni o progetti di tipo culturale di enorme portata.
Quale operatore o investitore si andrebbe a collocare in un ambito ove si pensa di inserire una accoglienza per autori di gravi reati affetti da disturbi mentali! Credo nessuno, allora sig Ing. Mazzi e signora Sindaca non ve la potete cavare dicendo che la Corte dei Conti potrebbe intervenire o cosa , le cose si programmano prima o si mettono dei paletti in concertazione con la Regione nelle interlocuzioni che ci sono state e ci sono tutt’ora, anche alla luce del dibattito sulla sanità in genere ad Orvieto, praticamente situazione Ospedale.
Quante idee abbiamo messo sul tappeto, quante associazioni hanno esposto possibili realizzazioni, niente risposta a tutto questo! Sia vero il fatto che si voglia alienare il Bene a qualsiasi investitore chiunque egli sia come si vocifera? ! Per acqusire un ritorno economico qualunque!! Speriamo sia una voce.
Siamo veramente di fronte a molti dubbi appunto di visione e di reali capacità di governo, credo sia l’ora di fare punto e a capo a questo punto della legislatura. Di potenziali occasioni per la Caserma Piave ce ne sono stati e ci sono: finanziamenti governativi, regionali, Bauhaus europeo, segnalazioni di associazioni.
Cara Amministrazione non accetteremo mai di compromettere tale sede e area di interesse per la città e il suo futuro, essendo un quarto del centro storico come entità urbanistica e grande potenziale culturale ed economico per la città nel suo insieme.
Basta col subire le azioni della Regione in tutte le materie: dai rifiuti a sanità a infrastrutture nonché politiche sociali. Tale area è strategica per tutti gli orvietani e poco ci importa della strategia della Regione che non sa dove collocare questo Rems, tra l’altro adatto a luoghi più sicuri e di lato a zone residenziali come tutti i luoghi che hanno bisogno di misure di sicurezza. Aspettiamo un segnale di riflessione altrimenti opereremo affinchè questo avvenga forzatamente certo civilmente, attenzionando sempre più le azioni di governo.
Auspichiamo altresi una azione congiunta di tutte le forze politiche e associazioni che hanno interesse per il Bene comune, come anche valutazioni di operatori sanitari interagenti in città.