
L’Associazione PrometeOrvieto ha inviato una lettera alla presidente della Regione Umbria, all’assessore regionale alla Salute, al direttore generale dell’Usl Umbria 2 e al sindaco di Orvieto. Di seguito il testo della missiva:
Gentilissime Autorità,
si è svolto il 6 dicembre scorso in una sala del centro anziani di Ciconia di Orvieto gremita di cittadini l’assemblea pubblica: Sanità negata-aiutaci ad aiutarci, organizzata dall’Associazione PrometeOrvieto.
PrometeOrvieto ha presentato i risultati dell’ascolto del territorio orvietano e delle esperienze poco felici dei cittadini alle prese con la Sanità pubblica; le segnalazioni erano state raccolte per il tramite della mail dilloaprometeorvieto@gmail.com e della pagina Facebook della medesima associazione.Ad onor del vero, probabilmente a causa di un malessere comune e ben distribuito in tutto il territorio regionale, le lamentele sono giunte da tutta l’Umbria, da Città di Castello ad Amelia, da Narni a Foligno, da Foligno a Castiglion del Lago e via dicendo. Con ciò, contribuendo a dipingere un panorama dei servizi sanitari pubblici decisamente in affanno. Sono state raccolte le firme dei partecipanti alla piattaforma che segue. Con i medesimi contenuti sarà attivata nei prossimi giorni un’ulteriore raccolta di adesioni utilizzando le potenzialità dei social. Queste le richieste a cui hanno aderito i cittadini sottoscrittori.
1) Richiesta di mantenimento del Distretto sanitario dell’Orvietano
presidio organizzativo irrinunciabile per una più corretta programmazione, gestione e controllo dei servizi per la salute.2) Creazione di un Comitato di controllo e partecipazione
a- per il monitoraggio dell’effettiva esecuzione delle attività che Regione e Asl2 dovranno porre in essere per il miglioramento dei servizi sanitari territoriali nell’Orvietano (reintegrazione dei medici di medicina generale mancanti, liste di attesa per esami e razionalizzazione del CUP)b- per il monitoraggio dell’effettiva assunzione del ruolo di DEA (Dipartimento di emergenza-urgenza e accettazione) di primo livello da parte dell’ospedale di Orvieto
c- per il monitoraggio dell’effettiva realizzazione nei tempi programmati della Casa di Comunità e dell’Ospedale di Comunità ad Orvieto
PrometeOrvieto presenterà a Lei Signor Presidente e a Lei Signor Assessore alla Sanità della Regione Umbria, nonché alle Autorità locali sanitarie, quali il Direttore della Ausl Umbria ed il Sindaco di Orvieto, le firme raccolte e chiederà all’Amministrazione regionale di concordare con la sottoscritta Associazione incontri periodici mensili volti a monitorare la situazione delle iniziative inerenti la ristrutturazione dei servizi sanitari umbri, così come promessi, e la situazione del livello di efficienza dei medesimi servizi.
NB: Ci permettiamo di allegare una sintesi dell’Assemblea, che potrà anche essere visualizzata integralmente sulla pagina facebook e sul canale youtube di Orvietolife
“Sanità negata. Aiutaci ad aiutarci”
Moderava l’assemblea l’Ing. Fabio Giovannella, il quale si è soffermato sulla genesi dell’associazione PrometeOrvieto, nata dal gruppo di lavoro nucleo di un’altra associazione, Praesidium, che si è occupata in passato di informare ed aiutare i risparmiatori incappati nella triste vicenda della vendita delle azioni della Popolare di Bari da parte della Cassa di Risparmio di Orvieto.
Da lì e da quel metodo di lavoro è nata PrometeOrvieto, entità apolitica ed apartitica che si ripropone di studiare e tentare di risolvere problematiche inerenti alla vita ed allo sviluppo della città di Orvieto nell’interesse dei cittadini e del loro benessere fisico e intellettivo.
È seguito l’intervento dell’Avv. Florido Fratini, presidente dell’associazione, il quale si è invece soffermato sul presente e sul futuro dei servizi sanitari del nostro territorio. Sulla base delle segnalazioni ricevute è stata esposta una situazione allarmante che si evidenzia in un CUP fuori controllo, nelle estenuanti liste d’attesa per esami strumentali e visite specialistiche, nell’assenza di esami e visite una volta fruibili e nella corrispondente disponibilità immediata di servizi presso la sanità privata e l’intramoenia. Tutto ciò, nonostante l’encomiabile lavoro dei medici, infermieri e personale tutto, attualmente esistente nell’Ospedale di Orvieto. Per il futuro, l’Avv. Fratini ha chiesto la collaborazione dei cittadini per la formazione di un “Comitato di controllo e partecipazione” in grado di verificare l’esatta realizzazione degli obiettivi manifestati dalle Autorità regionali circa la ristrutturazione della sanità nel nostro territorio; in particolare, la realizzazione della casa di comunità e dell’ospedale di comunità, il rafforzamento dell’ospedale di Orvieto con il mantenimento della caratteristica di DEA di I livello, ma soprattutto il mantenimento del Distretto sanitario di Orvieto all’interno della Ausl Umbria 2. Tutto ciò, ovviamente, senza negoziare in alcun modo una rivisitazione del Cup regionale e l’abbattimento delle liste d’attesa.
Infine, c’è stato l’intervento della Dott.ssa Giuseppina Barloscio, ex dirigente della Ausl Umbria2, che ha ricostruito le dinamiche che hanno portato anni fa alla chiusura della Asl di Orvieto e che, in perfetto parallelismo, si stanno ripetendo anche oggi con l’ormai decisa chiusura del Distretto sanitario di Orvieto.
La Dott.ssa Barloscio si è poi soffermata sull’essenzialità del permanere in vita del summenzionato Distretto, presidio organizzativo irrinunciabile per il territorio Orvietano, la cui chiusura provocherebbe per i servizi sanitari di quest’ultimo una programmazione, gestione e controllo effettuati a 80 km di distanza, con ogni evidente esiziale conseguenza in tema di ascolto delle esigenze dei cittadini orvietani.
Alcuni spontanei interventi di cittadini presenti all’assemblea hanno evidenziato situazioni ai limiti del kafkiano, con servizi negati o rimandati alle calende greche in presenza di rischio reiterato di tumori, ma incredibilmente disponibili nel giro di due giorni a pagamento nelle strutture private sorte dal nulla in poco tempo nei dintorni dell’Ospedale di Orvieto o in intramoenia.
L’assemblea si è conclusa con alcuni interventi di politici locali, purtroppo nessuno dell’Amministrazione comunale e/o regionale era presente, che hanno stigmatizzato le decisioni della Regione Umbria sulla sanità e in particolare in un caso si è voluto mettere l’accento sull’ubicazione all’interno dell’immobile della ex mensa della Caserma Piave del Rems, residenza protetta per infermi di mente sottoposti a misure di sicurezza.
Sono state infine raccolte le adesioni dei partecipanti per proseguire con continuità e costanza la funzione di controllo e stimolo da esercitare nei confronti dei decisori delle diverse azioni che dovranno essere attuate per rimuovere le difficili condizioni rilevate.
firma la petizione on line:
https://chng.it/tFKg7Hp6RC








