Una pallina di Natale personalizzata con gli skyline di Montecchio e frazioni per testimoniare che il pensiero è di tutta la comunità. E’ quella regalata dal sindaco di Montecchio, Federico Gori a tutti gli alunni delle scuole del territorio in occasione delle recite natalizie. “E’ un pensiero semplice ma significativo – spiega il sindaco – simbolo di affetto e attenzione, per ricordarvi che non sarete mai soli”. Gori insieme alla pallina ha anche consegnato una lettera a ciascun bambino nella quale ha scritto: “Le tanto attese festività natalizie si avvicinano e, come ogni anno, ci ritroviamo per i consueti auguri, riscoprendo insieme il vero spirito Natalizio.
Molte sono le notizie preoccupanti che arrivano dal mondo, che ci fanno riflettere e addolorare; una su tutte il persistere del conflitto Russia-Ucraina, con tutte le conseguenze umane che questo comporta. Sono sicuro però che il vero riscatto sociale dei popoli di tutto il mondo passi attraverso la consapevolezza, la volontà di Pace e progresso condiviso, che non lascia indietro nessuno. Credo perciò nel fondamentale ruolo delle insegnanti e degli insegnanti che, con grande competenza e umanità si caricano del pesante fardello di formare le nuove generazioni, affinché crescano più istruite, sensibili e solidali.
Quest’anno le parole da cui sono stato ispirato per farvi gli auguri di Natale sono di una donna straordinaria che ha dedicato tutta la propria esistenza al servizio degli altri, deboli e indigenti, ed è Madre Teresa: “E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della societa’. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella poverta’ fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umilta’ i tuoi limiti e la tua debolezza”. Questo, oltre ad essere un bisogno sempre più impellente in questo mondo frenetico, arido e volto all’individualismo, è un tassello indispensabile per riappropriarci di quell’umanità di cui abbiamo eccezionale bisogno”.