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Home Cultura

Aperta a Palazzo Coelli la mostra “Il Merletto Orvietano”. Ad Orvieto fino al 6 gennaio 2023

Redazione by Redazione
7 Gennaio 2023
in Cultura, Archivio notizie
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ORVIETO – Si è aperta la mostra “Il Merletto Orvietano” che si potrà ammirare fino al 6 gennaio 2023 con orario 11 / 17 nelle Sale espositive di Palazzo Coelli (in piazza Febei, 3) sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che, insieme al Comune, ha patrocinato e collaborato all’iniziative promossa dal Lions Club di Orvieto.
L’esposizione intende far conoscere e promuovere il lavoro e la cultura delle merlettaie esponendo veri e propri capolavori che sono patrimonio della storia della Città di Orvieto e che da alcuni anni sono il fulcro del Service denominato “Il Lions Club di Orvieto adotta il Merletto Orvietano” ideato dal Lions Club finalizzato alla formazione di un compendio generale dei merletti orvietani ancora rintracciabili, ovvero un Repertorio fotografico costruito casa per casa, di cui la mostra rappresenta un ulteriore passo in avanti.

I manufatti in Merletto Orvietano esposti a Palazzo Coelli – vere e proprie opere d’arte – non solo stimoleranno l’ammirazione dei visitatori ma favoriranno anche la conoscenza dei risvolti sociali, culturali ed artistici dell’epoca e del lavoro delle merlettaie. Che è poi l’obiettivo del Lions Club che, attraverso la mostra, intende valorizzare le testimonianze e l’abilità antica di un’arte tutta al femminile risalente all’Ottocento affinché non si disperda, anzi venga riscoperta, studiata, rivitalizzata, reinterpretata e perpetuata dall’impegno di nuove generazioni così da poter conoscere una nuova stagione di rilancio dell’artigianato artistico storico e diventare nuovamente attrattiva al pari di altre espressioni dell’arte e della cultura di Orvieto. Non solo, ma tutte le Istituzioni pubbliche e culturali della Città di Orvieto sono impegnate da tempo per ottenere il riconoscimento dell’arte del merletto quale patrimonio immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Di questo si è parlato nella conferenza stampa che ha preceduto l’apertura della mostra alla quale hanno partecipato: Franco Barbabella in rappresentanza del Lions Club di Orvieto e della Fondazione CRO, il Sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, l’Assessore all’Istruzione, Alda Coppola e il Presidente del Gal Trasimeno-Orvietano, Gionni Moscetti.

“Quando il Lions ha proposto questa mostra – ha spiegato Franco Barbabella – la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, ente che è sempre molto vicino al territorio e alle sue molteplici comparti, dalla cultura alla sanità, si è mostrata subito molto sensibile. Al merletto di Orvieto ognuno di noi è molto legato. Io stesso ricordo quando il babbo era in guerra che la mamma restava sveglia a fare il merletto. Quindi un grazie di cuore a chi ha pensato e condiviso questo progetto di valorizzazione di un’arte preziosa e che oggi rilancia questo messaggio alle future generazioni, grazie infine a chi ha partecipato all’allestimento di questa bellissima mostra che ci auguriamo abbia grande successo di pubblico”.

Nel ringraziare la Fondazione CRO, il Sindaco Roberta Tardani ha sottolineato “l’importanza di rimettere in luce le eccellenze dell’artigianato artistico come quella del merletto, anche in concomitanza con un evento di grandissimo prestigio e spessore internazionale come Umbria Jazz Winter. Eccellenze che sono fattore di economia ma anche elemento identitario. Sul merletto da tempo il Lions aveva anticipato questa consapevolezza, intuendo l’esigenza di fotografarne le meraviglie abilmente realizzate nel tempo da mani femminili, tirandole fuori dai cassetti. E’ emerso un patrimonio inestimabile ed ha riportato in luce qualcosa di apprezzabile e di grande pregio per la città. Recentemente una nostra artigiana e artista merlettaia, Loretta Lovisa, ha avuto l’onore di presentare una sua realizzazione in merletto su una borsa realizzata e messa in produzione dalla griffe Fendi di valore internazionale che ha scelto la creatività di una nostra artigiana. Qualcosa di straordinario quindi che diventa potenziale elemento di produzione di eccellenza e di creatività Made in Italy anche ai giorni nostri. Una tradizione antica che speriamo abbia sempre maggiore risalto. Anche con queste motivazioni stiamo lavorando per cercare di entrare nel progetto per il riconoscimento del nostro merletto a patrimonio dell’Umanità Unesco. E’ quindi un onore essere qui ad inaugurare questa mostra speciale”.  

“Ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto per questa opportunità – ha aggiunto l’Assessore, Alda Coppola – questi sono giorni importanti per Orvieto e per il suo Merletto che racchiude in sé tre aspetti salienti: la tradizione, la cultura e la bellezza. Con il Gal Trasimeno Orvietano abbiamo partecipato con il merletto di Orvieto alla Biennale del Merletto di Venezia che, ogni venerdì del mese ha ospitato tutte le espressioni dell’artigianato italiano, rivelandosi un bellissima esperienza e occasione di relazioni. Il merletto di Orvieto sarà inserito in un volume realizzato dalla Biennale.
Nella nostra città c’è un gruppo creativo di merlettaie che va sostenuto e il Comune sarà sempre a supporto di questa nobile tradizione di artigianato femminile. In queste giornate molti turisti stanno arrivando ad Orvieto e anche la mostra del merletto è una ulteriore occasione per avvicinarsi alla storia e alla cultura della nostra città, confidiamo quindi che l’esposizione susciti in loro interesse e curiosità. Sul progetto di riconoscimento Unesco, i tempi finora sono abbastanza lunghi, confidiamo però di poter arrivare al traguardo finale per il 2023”.

Da parte sua la Presidente del Lions Club di Orvieto, Alessandra Cannistrà ha ringraziato il Vice Presidente del sodalizio, Franco Barbabella che si è “impegnato per portare avanti il service avviato nel 2016 quando il Lions volle adottare il merletto intercettando una grande tradizione, che negli Anni 90 l’allora Istituto Statale d’Arte (oggi Liceo Artistico) iniziò a documentare una importante espressione dell’artigianato artistico orvietano che riproduce straordinariamente e reinterpreta elementi artistici preziosi della facciata del Duomo e degli affreschi della cappella di San Brizio. Intorno al merletto di Orvieto c’è sempre stato molto interesse e consapevolezza della sua importanza: la Provincia di Terni promosse un corso presso l’istituto del SS Salvatore, in epoca più recente anche la manifestazione ‘Orvieto in fiore’ si è resa testimone di questa volontà.
La mostra che oggi si inaugura dà la possibilità di riportare all’attenzione il catalogo realizzato in occasione della mostra del 2017. E’ certamente importante portare avanti la rete del progetto di ‘Candidatura dei saper fare l’arte del merletto italiano a patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco’ istituita nel 2018 fra i comuni ed enti italiani fra cui Orvieto e il Gal Trasimeno Orvietano, che condividono e sostengono il progetto e si sono attivati nel percorso di comunità per riconoscere una tradizione e una lavorazione importante affinché non sia solo una memoria ma che rimanga viva nel tempo”.  

“Stiamo lavorando insieme e uniti – ha concluso Gionni Moscetti, Presidente del Gal Trasimeno-Orvietano – abbiamo partecipato a numerosi eventi di commercializzazione in fiere europee dalla Spagna al Portogallo all’Irlanda. Come Gal continuiamo a lavorare nella direzione e con l’obiettivo del riconoscimento UNESCO, per questo siamo parte attiva e supportiamo i vari eventi come la mostra del merletto di Orvieto che oggi si inaugura. Il direttore del Gal, Francesca Caproni ha partecipato al tavolo per Unesco e possiamo anticipare che anche gli eventi per la ricorrenza dei 500 anni dalla morte del ‘Perugino’ e di Luca Signorelli, valorizzeranno il Merletto di Orvieto”.

______________________

Orvieto vanta una grande tradizione particolarmente legata alla storia e ai suoi simboli culturali. Nel giugno del 1907 nacque la società di Patronato denominata Ars Wetana. L’idea era stata lanciata dal Senatore Conte Eugenio Faina e realizzata grazie alla nipote Maria Vittoria e alle N.D. Eugenia Petrangeli e Paolina Valentini che si occuparono di individuare un lavoro semplice ma pregevole, che le donne del popolo potessero svolgere a domicilio. La scelta cadde sul merletto di filo di Irlanda che, oltre ad effetti artisticamente suggestivi, presentava sul piano tecnico l’opportunità di suddividere la lavorazione di uno stesso manufatto tra più operaie.
Questa tecnica, che consisteva nell’assemblare diversi elementi ripetitivi su un disegno generale predisposto, era ideale per creare manufatti di grande bellezza, come tovaglie, centrotavola, finiture per abiti ed altro; dal punto di vista sociale, inoltre, tentava di sollevare le donne dalla loro secolare perifericità nella vita economica. Sulla scia del revival del merletto e seguendo l’esempio della marchesa Guglielmi che aveva avviato la stessa lavorazione tra le donne dell’Isola Maggiore sul Lago Trasimeno, l’Ars Wetana, si proponeva lo sviluppo del merletto con un nuovo repertorio di disegni anche ispirati alle decorazioni del Duomo.
L’apprendimento della realizzazione degli elementi decorativi presso larghi strati della popolazione femminile, e la facile commercializzazione dei prodotti finiti non solo a Orvieto ma anche nelle grandi città ed all’estero, fecero sì che nel giro di pochi anni quasi tutte le famiglie di Orvieto e dintorni fossero coinvolte in questa grande impresa collettiva. A distanza di pochi decenni dalla scomparsa delle ultime protagoniste di quella straordinaria stagione, sono purtroppo difficilmente rintracciabili notizie scritte e certificate di come nacque e si sviluppò quest’Arte in Orvieto; non restano che fonti e testimonianze orali di chi conobbe personalmente le ultime grandi Merlettaie di Orvieto. Moltissimi esempi di quest’arte rimangono ancora gelosamente conservati nelle case di tanti orvietani e presso le sedi di importanti Enti.
Anche dopo la conclusione dell’esperienza dell’associazione Ars Wetana, si cercò tuttavia di mantenere la tradizione dando, negli anni ‘70 un nuovo impulso all’attività artigianale del merletto: proprio nel 1975, nell’ambito di un programma di promozione delle attività artigianali avviato dal Centro di formazione regionale dell’Umbria, il Comune istituì un corso speciale di formazione professionale per la lavorazione artistica delle trine e dei merletti. In seguito, dall’adesione al progetto di candidatura per il riconoscimento del merletto italiano come patrimonio immateriale dell’Unesco e fino ad oggi, il Comune di Orvieto persegue, attraverso varie iniziative di promozione culturale, lo scopo di valorizzazione questa nobile e antica arte.

 

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