“Il verbo adatto alla gioia: cominciare” (P. Handke)
Cominciare e ricominciare dopo due anni difficili e quasi paranormali sembrava impossibile, eppure il Rotaract Club di Orvieto può affermare di avercela fatta anche questa volta. L’anno sociale è stato aperto con il canonico evento “Aspettando Halloween” che è arrivato alla sua V edizione.
Sabato 29 ottobre nella location centralissima del ristorante Il Malandrino si è tenuta una cena cui parte del ricavato verrà devoluto ad Airc per la ricerca sul cancro. La scelta del service non è stata casuale dal momento che ottobre è il mese per la prevenzione del cancro al seno. Il Club quest’anno ha colorato di rosa la presidenza, per la seconda volta dalla sua formazione, ciò ha segnato un importante e significativo traguardo, ma anche una discreta responsabilità. Alla guida di ben undici soci con costanza, determinazione e senso della misura è la giovanissima e tenace Lucia Rumori. Grazie a lei che non dimentica mai il senso di squadra e di collaborazione, la serata ha riscosso un notevole e inaspettato successo sul territorio orvietano con una marcata risonanza anche negli altri club umbri.
I partecipanti della serata sono stati i sindaci del territorio tra cui Roberta Tardani e Federico Gori, il presidente del Rotary Club Dott. Capini, la Famiglia Cotarella con cui i giovani rotaractiani stanno iniziando una proficua collaborazione e le varie figure dei club circostanti.
La parola d’ordine dell’evento è stata emozionarsi, non solo per la buona causa che vedeva tutti i commensali seduti, quanto più per quell’aria di convivialità e stima che si respirava. Se ci fosse stato uno stetoscopio a misurare i battiti di quei cuori, il suonoavrebbe costruito quasi un’armoniosa melodia.
Dopo i discorsi introduttivi sulla serata di alcuni dei presenti, è seguito quello inerente il tema della prevenzione da parte della nuova aspirante nonché volontaria della delegazione Airc di Orvieto Valeria Cojocari. Le sue parole hanno stretto gli ospiti in una commozione timida e trattenuta. La ragazza si è fatta portavoce di quanto sia fondamentale ad oggi prevenire e quindi curare, senza mai fermarsi dal fare ricerca perchè solo così possiamo affermare che al cancro si sopravvive.
Lo sguardo rassicurante della presidente e degli altri soci del club, che poi nel corso del tempo diventano amici, hanno donato un indescrivibile senso di empatia e di umanità. I giochi di squadra però sono tali laddove ognuno svolge consapevolmente il suo ruolo, un po’ come succede nelle catene di montaggio.
Il Rotaract Club di Orvieto è un’unica anima con tanti corpi, ed è proprio grazie a Maria e Andrea Rumori, a Marco Fidani e Marco Basili, a Massimiliano Bottoni, a Clarissa Bellocci e Matteo Panzetta, e agli aspiranti Pietro Maravalle e Valeria Cojocari se ogni idea riesce a prendere forma. Tante menti ed un solo braccio quello di una presidente eccezionale che muove le fila con sapienza e solidarietà rendendo tutti quanti motivati e vogliosi di cominciare e di dare un senso a quell’appellativo di difficile pronuncia come rotaractiano, al cui interno si nasconde la parola “Act” e cioè azione.
La soddisfazione più grande è racchiusa nel ricavato della serata, nei sorrisi spontanei, negli abbracci sentiti, ma soprattutto in quegli sguardi di fiducia sul futuro, che rappresentano la prospettiva di un domani inevitabilmente migliore. Se le aspettative della serata erano alte,sono state di gran lunga superate e hanno acceso il semaforo sul verde. Da ora in poi tutto sarà una sfida, ma si sa che chi ben comincia è già a metà dell’opera. (Clarissa Bellocci)