Un nuovo costume per le donne della Compagnia delle lavandaie della Tuscia è in arrivo. Con il contributo determinante del Comune di Bolsena, luogo di nascita del gruppo fondato e diretto dal M° Simonetta Chiaretti, è in via di realizzazione un nuovo costume, quello della festa, tipico delle donne del popolo, ricostruito in base alle ricerche storiche di Maria Pace Guidotti, fine conoscitrice del patrimonio storico-culturale della Tuscia e realizzato dalle abili mani delle maestre sarte della Compagnia.
Mentre l’abito da lavoro, che venne eseguito su bozzetto della stilista Evelin Ciribello continuerà ad essere utilizzato per le esibizioni nei lavatoi, il nuovo costume verrà indossato nelle festività e nelle occasioni di celebrazione e rappresentanza. Sono molte le differenze tra i diversi abbigliamenti, una per tutte il mantile o taccolino, copricapo tipico del vestito della festa della donna del popolo che sostituisce il largo fazzolettone da lavoro usato dalle lavandaie anche per asciugarsi dal sudore. Il mantile è costituito da un telo ricamato, ornato di trine o pizzi e fissato ai capelli con un grosso spillo, che spesso veniva inamidato.
Il contesto storico-sociale a cui si ispirano i costumi delle lavandaie, poveri ed essenziali, è quello di fine Ottocento/inizi del Novecento, documentato anche dalla pittura dei maestri del realismo e dalle prime fotografie.
Con il nuovo costume si consolida la presenza di una significativa espressione culturale, popolare, folclorica di Bolsena e di tutto il suo territorio. La Compagnia delle lavandaie della Tuscia è nata e si mantiene in ogni caso come una vera e propria “compagnia instabile”.
Il gruppo è costituito da un nucleo di donne che hanno conservato l’uso e l’arte di lavare i panni nelle acque del lavatoio pubblico di Bolsena e da altre (di tutta la Tuscia) che hanno aderito con entusiasmo all’idea di recuperare e valorizzare un’esperienza tradizionale di lavoro e di socializzazione. Le “Lavate-Cantate” – le originali esibizioni del gruppo – trovano nei lavatoi il loro scenario naturale in cui la gioia, l’orgoglio di esibire la propria maestrìa, l’improvvisazione teatrale e canora, la fantasia e lo scherzo, coinvolgono ogni volta il pubblico in una vera e propria festa dell’acqua.
Nella sua composizione libera ed aperta, il gruppo ha consolidato un “carattere” inconfondibile: una vocalità femminile antica, naturale e volutamente “grezza”, con sbavature ritmiche e dal particolare timbro che sembra nascere da una ferita, tipico dei canti di lavoro. Conte, filastrocche, nenie, giochi mimati e cantati della tradizione orale del lago di Bolsena sono rigorosamente appresi a memoria, senza l’ausilio di spartiti o testi scritti. Nel 2016 è uscito il libro-CD Ràma de rosa e frónna de fiór, pubblicato da Annulli Editori, che raccoglie i testi e i canti tradizionali del Lago di Bolsena.
La Compagnia delle Lavandaie della Tuscia è uno dei progetti più significativi del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia. Oltre ad essere stata inserita nel social movie “Italy in a day” di Gabriele Salvatores, è stata chiamata a partecipare, tra l’altro, al Jazz Up-Caffeina di Viterbo, all’ Umbria Folk Festival con una significativa presentazione presso l’Istituto Centrale per i Beni sonori e audiovisivi di Roma (ex Discoteca di Stato), al I° Festival Italiano di Permacultura, al Grande Picnic in Vendemmia organizzato a Montecchio dall’Azienda vinicola Falesco di Riccardo Cotarella, alla Maggiolata di Assisi, ad EXPO 2015 di Milano e a numerose trasmissioni televisive.
Pur nel rispetto delle restrizioni prudenziali imposte dal Covid-19, la Compagnia delle Lavandaie della Tuscia non ha mai interrotto la sua attività, animando alcune delle occasioni più significative per rappresentare la ricchezza delle tradizioni di Bolsena e della Tuscia. Tra le ultime iniziative a cui ha partecipato: la Festa delle ortensie, il festival per i bambini e le famiglie “Un castello a colori” e la popolare Festa del Ringraziamento.
La prossima uscita sarà in occasione della rinnovata edizione del Presepe vivente che si svolgerà nel suggestivo quartiere medievale del Castello a Bolsena.