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L’artista Otello Iolita ha scelto Civitella del Lago come luogo dove esporre le opere scultoree della “sua vita parallela”. Ferri, legni e disegni saranno esposti nella Sala Brizzi di Palazzo degli Atti da giovedì 8 dicembre – inaugurazione alle 15.30 – a domenica 18 dicembre nell’ambito della mostra patrocinata dal Comune di Baschi e dalla Comunanza Agraria di Civitella del Lago.
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L’attività artistica su legno, ferro, carta ha sempre accompagnato con più o meno intensità le altre vite di Otello Iolita (l’insegnamento universitario, la ricerca e gli studi sulla storia della architettura, la pubblicazione di opere artistiche e scientifiche, la libera professione).
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Il percorso espositivo prende in considerazione le più recenti esperienze della ricerca artistica di Otello Iolita, privilegiando le sculture in ferro, ma non trascurando alcune opere in legno e i disegni, soprattutto quelli preparatori delle opere tridimensionali.
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Nella mostra si può così seguire lo sviluppo e l’approfondimento dei materiali, delle tecniche e dei temi cari all’artista dagli anni ’90 fino ad oggi. La mostra resterà aperta il venerdì, il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 17.30. L’ingresso è gratuito.
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Per ulteriori informazioni e prenotazioni per aperture infrasettimanali è possibile rivolgersi ai numeri 339.2871904 – 388.6989653. Per espressa volontà dell’artista, parte del ricavato della mostra andrà alla Biblioteca “Anna Rosa” di Civitella del Lago.
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Otello Iolita – Architetto, nasce il 13 agosto 1938 nella casa di famiglia in Ciampino presso l’omonimo aeroporto, ma vive a Roma da sempre. Si iscrive alla facoltà di Architettura di Valle Giulia nel 1956 e si laurea nel 1963. Esercita la libera professione per circa dieci anni. Entra nel mondo accademico con una prima borsa di studio nel 1969. Come ricercatore di ruolo si dedica a tempo pieno alla didattica e agli studi storici presso la cattedra di Restauro dei Monumenti dell’Università di Roma. Nel corso del tempo tra 1970 e il 2010 pubblica ricerche su vari temi di storia dell’architettura. Si interessa in particolare all’opera dei progettisti italiani che hanno lavorato all’estero e compie missioni di studio in Senegal, Egitto, Turchia, Argentina. La passione per i “legni” si manifesta nei lavori dei primi anni ’60 e viene coltivata nel tempo, anche se in modo discontinuo, fino ad oggi. Esercitarsi nella scultura è la naturale conseguenza della progettazione di manufatti e opere lignee. La continua frequentazione degli artigiani e la scoperta del valore di fabbri, ebanisti e falegnami sapienti, favorisce la conoscenza dei materiali e l’apprendimento delle tecniche di lavorazione. Nei tempi più recenti orienta la ricerca verso opere in ferro.