Avete mai visto dei supereroi scendere da un palazzo? Noi sì, e possiamo testimoniare che è stata una grande emozione alzare gli occhi al cielo e vedere Superman, Spiderman, Hulk, Batman, Flash e gli altri eroi acrobatici calarsi impavidi dal tetto dell’ospedale di Orvieto appesi alla doppia fune di sicurezza. I nostri supereroi erano stati chiamati per una missione importantissima: regalare una giornata di gioia e leggerezza a tutti e, soprattutto, aiutare le bambine e i bambini in ospedale.
Sono proprio loro i veri eroi e le vere eroine di questa fantastica storia, poiché ogni giorno combattono per sconfiggere il loro super cattivo di turno. I supereroi acrobatici ci hanno regalato alcune ore di magia e adrenalina, facendoci capire che anche noi possiamo dare il nostro contributo con un’azione apparentemente piccola ma essenziale: dedicare il nostro tempo agli altri.
Grazie al progetto peer education offerto già da diversi anni dal nostro Istituto, abbiamo avuto la possibilità di partecipare a questo evento organizzato dall’associazione ciCasco, che ha l’obiettivo di perseguire finalità di solidarietà sociale e favorire la divulgazione delle informazioni sul tema dell’inclusione, consentendo alle persone con handicap come a quelle normodotate di ritrovarsi insieme in ambienti ludici e condividere situazioni ed esperienze ricreative che possono regalare momenti gioiosi contribuendo inoltre ad aumentare la sensibilità sociale collettiva.
Sono state molte e diverse le attività previste che ci hanno coinvolto in prima persona consentendoci di sperimentare ancora un’altra modalità innovativa e coinvolgente di fare scuola. Venerdì 28 ottobre noi studenti della peer education abbiamo trascorso una mattinata diversa dalle solite presso il Piazzale di via Tevere a Sferracavallo, con attività di riflessione, condivisione ed empatia per mettere in moto l’inclusione e il desiderio di affrontare la vita con positività.
Ampia la scelta di laboratori a cui abbiamo partecipato:
- “Riflessioni con Dio” di Alessandro Paolucci, autore di “Storia stupefacente della filosofia” e ideatore dell’account @Dio
- “Come scrivere di un evento”, a cura di Silvia Pezzopane per Framed Magazine
- Interventi artistici a cura di Orvieto Street Art
- “ Videomaking”, a cura di Gianni Ferrara
Dio ci ha offerto spunti di riflessione da cui siamo partiti e sui quali abbiamo dibattuto animatamente. Si è parlato di dipendenza da sostanze, dipendenze relazionali/affettive, dipendenza da smartphone e da shopping, dipendenza dal fitness. Un altro laboratorio molto interessante è stato quello curato da Silvia di “Framed Magazine”, che ci ha illustrato il suo lavoro e ci ha spiegato come si scrive un evento. Abbiamo realizzato poesie, dialoghi, storie e monologhi a partire da alcune parole chiave estrapolate dall’alfabeto dell’inclusione.
Queste storie accompagneranno le gustose tisane acquistabili presso la Libreria Sovrappensieri, e il ricavato delle vendite sarà destinato all’acquisto di giochi per bambini con disabilità motorie e bambini normodotati per garantire loro la possibilità di giocare insieme. Gli altri due gruppi hanno contribuito a colorare la giornata con murales che sono poi stati esposti nel piazzale durante l’evento e a raccontare storie attraverso le immagini, sotto la guida di Antonio Ferrara, maestro del videomaking che ci ha svelato alcuni trucchi del mestiere.
Alla fine ci siamo ritrovati tutti insieme, seduti sui gradini del teatro, sotto lo stesso cielo, per condividere le nostre scoperte, sentendoci parte di un tutto. Abbiamo trovato emozionante il racconto di Omar Bortolacelli, operatore del 118 di Bologna che, dopo l’incidente sul lavoro che dieci anni fa lo ha costretto su una sedia a rotelle, ha fatto della sua disabilità una nuova missione di vita protesa al sociale e alla beneficienza, e con l’associazione Ironwalk porta nelle scuole la sua esperienza.
Nel pomeriggio c’è stata l’esposizione dei lavori realizzati durante la mattinata e diversi interventi in successione. In sottofondo, tanta bella musica che ha rallegrato la piazza fino a sera. Non c’è dubbio: siamo tornati a casa con un enorme bagaglio di emozioni e riflessioni, ed è stato bello sentirci parte di un gruppo. La nostra scuola accoglie con grande entusiasmo e gioia iniziative di questo tipo, volte alla sensibilizzazione, all’importanza della condivisione e della comunità. Questa è la scuola che piace a noi e di cui siamo fiere di essere parte integrante.
Carola, Gaia e Livia