Rimessi gli attrezzi, spenti i motori, restituito il tracciato al traffico di tutti i giorni, per l’Associazione della Castellana è tempo di bilanci. La presidenza di Luciano Carboni celebrerà, nel 2023 il raggiungimento della maggiore età. Diciotto anni al comando, proprio nell’anno del cinquantenario. La prossima, quindi, si prospetta quale edizione “più” senza precedenti.
Caro Presidente, a noi che sediamo dall’altra parte del tavolo quella, appena conclusa, è parsa una vera Festa dello Sport. Alla quale tutti hanno partecipato, ognuno si è divertito nel ruolo assegnato. Se, avete provato identica sensazione, conoscerete, meglio di ogni altro le ragioni di un successo quasi annunciato:
“Diciamo si sia trattato di una soddisfazione senza pari. iniziando dal numero e dalla qualità degli iscritti. Particolare, quest’ultimo, cui non è stato dato il giusto rilievo. Abbiamo avuto l’onore e il piacere di ospitare la Platea dei Re delle gare in salita nazionali. E non è un dettaglio averli tutti, a differenza, anche, di alcune gare valide per il CIVM, nelle quali, per la possibilità di scartare alcuni punteggi era mancato, sempre o quasi l’en plein. Per questo parlavo di numeri e qualità, ai quali aggiungere l’organizzazione, pari e anche superiore a quella di alcune prove del Campionato Nazionale. Come credo, altresì, che la nostra era una Finale, nella quale, almeno per alcuni dei piloti, l’eventuale affermazione voleva dire qualcosa in più di un semplice successo “di tappa”. Ricordo che, la finale TIVM è stata istituita solo l’anno scorso e in via sperimentale.
Un flop, ne avrebbe notificato la fine prematura. Andò bene, per cui è stata messa di nuovo a calendario, confermando Orvieto quale sede per lo svolgimento. In un certo senso l’edizione prototipo 2021, ha funzionato quale traino alla seconda, perché gradita, bene organizzata e in una sede “speciale” quale viene considerata la nostra città. Noi organizzatori abbiamo cercato di dare il meglio, in ogni modo incomparabile con il richiamo posseduto dalla Città sull’intero territorio nazionale.
Ho già detto, ma tengo a ripeterlo come l’Amministrazione comunale, con il Sindaco, Roberta Tardani, non c’abbiano mai fatto mancare il proprio sostegno. Speriamo d’averne ripagato l’impegno. Di gente in giro, direttamente collegabile alla corsa, si è vista tanta, risultando facile incrociare i dialetti trentini con quelli siciliani e dell’incantevole Sardegna. I piloti hanno fatto il resto: la salita della Castellana piace, altrettanto la città.
Il successo organizzativo ha ragioni che affondano nel tempo. Da qualche anno, ormai, abbiamo allargato la forbice delle nostre ambizioni. Studiando, lavorando, tenendo conto di quanto fatto da chi c’aveva preceduti. La storia, come si dice, insegna. Paolo Roselli, che mi passò lo scettro, in tempi non sospetti aveva già fatto assai dedicando alla corsa, tempo e tante attenzioni. Come lui, voglio ricordare al tri collaboratori storici, i quali, purtroppo c’hanno lasciato, Sauro Bellezza, Andrea Tei, Bruno Crosta detto Seghino, gente che ha voluto bene alla corsa, impegnandosi, sempre, per la migliore riuscita”.
Noi abbiamo visto circolare tanta gente. E’ una sensazione dovuta solo al numero delle macchine o c’è stato anche altro:
“Diciamo che, le presenze sul percorso sono state pari o di poco superiori a quelle degli anni precedenti. La cosa bella è dovuta alla presenza di pubblico non orvietano, per dare la misura di come la Castellana funzioni da richiamo. Essendo alla partenza, dove transita, in massimo parte, gente che viene da fuori perché gli orvietani preferiscono altri punti d’osservazione, ho notato tante facce nuove, arrivate di proposito per assistere alla gara. Portare più persone a Orvieto è tra i nostri obiettivi. Felici di aver dato una mano. Il merito va esteso a tutti i ragazzi e a tutti coloro che hanno dato una mano. Ne guadagna anche la qualità dell’organizzazione. Non voglio peccare in presunzione, ma, nel momento che i complimenti arrivano dai rappresentanti della Federazione, abituati a vivere domenicalmente esperienze simili, ti senti davvero gratificato”.
Uno dei personaggi cui alludevi, affermava essere piacevolmente sorpreso dal modo positivo, con il quale artigiani, imprenditori, gente comune erano sempre pronti a soddisfare le richieste intervenute per rendere l’evento ancora migliore:
“Verità. Anche a me è stato detto < vedete, che lavoriate bene si percepisce dal modo in cui la gente sia sempre pronta e disponibile a soddisfare ogni vostra richiesta>. Credo che ciò vada a tutto merito dell’Associazione. Segno che, nel tempo, siamo riusciti ad essere credibili, perché siamo un gruppo sano, e trasparente. Parliamoci chiaro, La Castellana è un patrimonio della Città e va conservato. Noi proviamo ad adoperarci solo per questo”.
L’anno prossimo si festeggerà la cinquantesima edizione della gara. Vi siete già visti in Camera di per tracciare le linee guida?
“ Mah, in queste ore siamo ancora al “pour parler”. Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Posso anticipare che è ventilata l’ipotesi di un inserimento nel calendario CIVM. Qualora si arrivi a qualcosa di più concreto dovremo valutare sui pro e contro. Abbiamo la finale TIVM, sul cui successo, dopo due anni, potremmo scommettere a occhi chiusi per i motivi di cui abbiamo già detto (239 iscritti, senza trofei e/o piccoli campionati aggiuntivi, sono da record). Inoltre, con l’eventuale validità CIVM, la Castellana sarebbe una delle dodici annuali. La finale TIVM è competizione che assegna un titolo, unica esistente nelle competizioni in salita. Puoi comunque notare come, con l’una o l’altra, la Castellana si sia meritata la considerazione di chi è chiamato a decidere”.
Possiamo assegnare qualche merito anche ai piloti orvietani?
“ Sicuro. Intanto per l’elevato numero di praticanti. Sono stati in venticinque quest’anno, su un totale di circa quaranta tesserati. Per un comune della dimensione di Orvieto posso dire trattarsi di un quasi record. Poi, i piloti funzionano bene quali promoter “infiltrati”. Corrono e seguono le gare, parlano della nostra decantandone le virtù. E’ un’opera di convincimento, il cui esito (positivo) è pressoché scontato. E non scordiamoci degli Ufficiali di gara. A Orvieto se ne contano una cinquantina. Sono un vero tesoretto. Avere nelle postazioni commissari fidati è un bel vantaggio, tra l’altro, particolarmente apprezzato dai responsabili della gara”.
Quasi diciotto anni di Presidenza. Il tuo entusiasmo rimane costante, si è modificato?
“Quello iniziale era un po’ diverso. Più giovane, più forze, magari un modo diverso di vedere le cose. In seguito, quando la corsa rischiava di appiattirsi in basso, confesso aver avuto l’intenzione di lasciar perdere. Poi, è arrivato Federico Giulivi, oggi Fiduciario Regionale ACI Sport nonché Vicepresidente di ACI Terni, con il suo entusiasmo e caparbietà. Prima commissario, poi consigliere, il tutto con una passione coinvolgente e altrettanta disponibilità nel fare le cose per migliorarle. Per me, ha funzionato da risveglio. Abbiamo cominciato a vedere i primi risultati, altri se ne sono aggiunti, sono tornati gli stimoli. Oggi, Federico è uno dei componenti della sottocommissione ACI per le salite, l’Associazione gode del rispetto e della stima degli organi federali. Non posso perdermi le nozze d’oro della Castellana”. (Roberto Pace)