di Renato Piscini
La stranezza di stare in bilico tra commedia e tragedia per affrontare la vita è appunto lo humor odierno. Questo perchè l’intreccio tra la vita reale e quella desiderata e auspicata, un conto è raccontarla, un conto viverla. Si salva solo chi ha la capacità di costruirsi un’identità alternativa a quella reale attraverso l’ironia. La vita e la morte in tutte le sue manifestazioni nella vita di noi tutti crea situazioni paradossali. Si rivela, infatti, nell’intimo personale, nelle azioni che facciamo ivi compresa l’azione politica.
L’ironia convive con la meraviglia nel comunicare le proprie sensazioni o segreti scabrosi, sfiorando il pettegolezzo, la stupidità, la crudeltà, la comicità. Il parlottio, infatti, domina sulle riflessioni portandoci fuori strada, mentre la stupidità sfiora la banalità di chi recepisce il messaggio. Altresì la crudeltà sfiora l’umiliazione scivolando nella meschinità. Tutti sanno qualcosa degli altri e tutti cercano l’occasione di saperne di più ma la visione de se stessi si allontana. Allora il corpo si ribella a tutto questo suscitando indignazione e rivolta.
Si innesca l’autodeterminazione e così, nell’immediato, si manifestano segnali che vanno ascoltati: appare (come oggi) la rivoluzione delle nuove generazioni che si manifesta gettando i capelli al vento o tagliati, usando un modo di vestire anticonformista etc, innescando repressione da parte del conservatorismo di costume e politico. Come non riscontrare tutto questo?! Per esistere dobbiamo essere solidali spazzando via l’alibi della guerra, dei propri interessi, del globale, del multiforme facendo scelte decisive e idee per il futuro verso i diritti umani e l’integrazione dimenticando l’indifferenza. Fare coming out per un lungo percorso di consapevolezza che non sia al ribasso.