Premetto che a Orvieto la pressione dei tributi e delle tasse locali fu elevata già nel 2012 da una giunta di sinistra ai livelli massimi consentiti dalla legge. Per cinque anni era rimasta così bloccata a seguito della normativa sul pre-dissesto finanziario in cui versava il Comune.
Tuttavia sono ormai trascorsi altri cinque anni da quando il 18 aprile 2018 la Corte dei Conti certificò ufficialmente l’avvenuto risanamento dei nostri conti pubblici e quindi la piena e ritrovata capacità del Comune di Orvieto di stabilire la misura delle tasse da applicare ai propri cittadini e imprese.
Un confronto con le altre città della nostra provincia svela una situazione imbarazzante e ormai del tutto ingiustificabile per Orvieto. Questi che seguono sono dati riferiti al 2021 e riguardano il confronto della pressione tributaria locale procapite che ogni anno incide sulle tasche dei cittadini e imprese (Fonte: openbilanci.it su dati del Ministero degli Interni):
Per allinearsi alla media occorrerà, dunque, ridurre il prelevamento alle famiglie e alle attività produttive di almeno due milioni di euro l’anno. Spetta a questa Amministrazione scegliere con quale gradualità e diversificazione tra categorie di contribuenti implementare la riduzione, nonché l’individuazione dei risparmi e variazioni di bilancio necessari a dare copertura finanziaria a un provvedimento strutturale troppo atteso e più che necessario oggi anche al fine di migliorare l’attrattività demografica di Orvieto da alcuni anni assai critica.
Buon lavoro e se serve una mano chiedete in giro.