E’ indirizzato al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, al presidente del Consiglio Comunale, Umberto Garbini, e a tutti i consiglieri comunali l’appello della Presidente degli Amici della Terra Monica Tommasi per “evitare il fotovoltaico nelle aree agricole”. Di seguito, il testo:
Egregi signori,
stiamo assistendo ad una proliferazione di progetti nel campo delle FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) che rischiano di stravolgere pesantemente il nostro territorio, come è accaduto e sta proseguendo in alcuni territori del Viterbese, con particolare riferimento al Comune di Tuscania, divenuto un vero e proprio caso nazionale.
In questo momento giacciono presso il MiTE numerosi progetti per mega-impianti eolici e fotovoltaici da realizzare nell’Alto Lazio a confine con i Comuni di Orvieto e Castel Giorgio. La Regione Umbria ha tentato di correre ai ripari con una serie di modifiche al proprio regolamento (R.R. 7/2011 modificato con R.R. 4 del 12/7/2022), ove vengono introdotte significative restrizioni al fotovoltaico in zone agricole, che abbiamo valutato con favore, nonostante alcune aperture eccessive per l’agrifotovoltaico.
Lo stesso regolamento regionale, già nella sua versione iniziale, ha fissato dei criteri generali di localizzazione (vedi allegato B del regolamento) che, nel caso del fotovoltaico a terra, privilegiano gli interventi su aree produttive e per servizi come da PRG, aree di pertinenza di depuratori, di cave dismesse, di stabilimenti zootecnici, ecc. con l’evidente finalità di salvaguardare le aree agricole. La normativa a livello nazionale ha subito anch’essa sensibili modificazioni tese a snellire le procedure per la realizzazione di impianti nell’ambito delle FER, anche sulla spinta emotiva della preoccupante crisi energetico-climatica; ha però nel contempo introdotto alcuni vincoli per evitare interventi dissennati e distruttivi dell’ambiente e del paesaggio, come nel caso delle fasce di rispetto dai beni culturali di 7 km per gli impianti eolici e di 1 km per quelli fotovoltaici, così come disciplinato dall’art. 8 comma c-quater del D.Lgs. 199/2021, recentemente modificato con il D.L. 50/2022 convertito con L. 91/2022.
Tutto ciò premesso è inopportuno favorire l’espansione degli impianti fotovoltaici su aree agricole ed ancor di più nel caso delle proprietà comunali ancorché in gestione ad altri soggetti; in tal senso auspichiamo che venga ritirata la deliberazione prevista nella seduta odierna del Consiglio comunale chiamato a concedere il diritto di superficie su terreni di sua proprietà in gestione alla Fondazione Faina, per di più rientranti nella fascia di rispetto sopra descritta (i beni culturali vincolanti sono Montiolo per le aree in Comune di Castel Giorgio e Lauscello per le aree in Comune di Orvieto). Auspicando l’accoglimento del presente appello, cogliamo inoltre l’occasione per segnalare che proprio oggi scadono i termini per la presentazione di eventuali osservazioni al progetto Phobos che prevede 7 aerogeneratori di altezza pari a 200 metri sull’Altopiano dell’Alfina a confine con il Comune di Bolsena.