Serata bellissima, pur se in parte condizionata dalla pioggia, quella che ieri sera ha aperto le celebrazioni liturgiche di “In cerca di Santa Perduta” con l’afrojazz dei pirotecnici Fela Tufi, ma già è ora di pensare a stasera (il meteo è ben più favorevole!), per uno spettacolo che si preannuncia unico. Il tutto sempre nell’intimo abbraccio di Piazza Simoncelli, nel quartiere di San Giovenale, a partire dalle 21.15, nel consueto clima di festa e condivisione.
“Più incoscienti che mai – Orvieto canta Mina” è, infatti, il titolo della serata-evento che vedrà in scena, li citiamo in ordine sparso, alcuni dei nomi più apprezzati della scena orvietana (e non) come Petramante/Simone mi odia (Simone Stopponi, Francesca Dragoni, Simone Possieri, Maurizio Freddano, Francesco Bufalini), Stranizza Trio (Vieri Venturi, Marco Giacomini e Alessandro Graziani, feat. Martina Maggi), Lorenza Baudo (con Andrea Massino ospite in un brano), Nina Ricci (con Andrea Vincenti ed Emilio “Vertice” Burli), Corrado Re & Silvia Serrotti, Ladri di Monnalisa (Maurizio Luciani, Fabio Pioli, Francesco Muzi, Riccardo Cecci e Francesco Cataldi) e Diadema (Andrea Vincenti e Martina Maggi).
Tutti insieme per omaggiare, spiegano gli organizzatori, la più celebrata voce della musica italiana, quella Mina capace di attraversare con la sua arte sei decenni della nostra canzone, costruendo un repertorio immenso che va dal pop al jazz, dalla canzone d’autore a quella napoletana, dagli standard americani al nuovo rock.
Ma soprattutto Mina è stata, ed è ancora, un’icona di coraggio e trasgressione che prima ha turbato l’Italia del dopoguerra irrompendo dai teleschermi con la sua gioiosa sensualità, poi l’ha sconvolta con la sua maternità fuori dal matrimonio (ragion per cui per qualche tempo venne oscurata in RAI), infine, sull’esempio di Lucio Battisti, l’ha lasciata orfana chiudendosi nel suo orgoglioso silenzio luganese, interrotto solo dai sui dischi, qualche video e da alcuni articoli.

E’ anche colei che, scegliendo di cantare “La canzone di Marinella” di un allora quasi sconosciuto autore genovese, ha fatto sì che avessimo un Fabrizio De André. Per dire. E’, insomma, un riconoscimento all’immensa artista, ma anche alla coraggiosa persona fuori dagli schemi che è stata e che è Mina. L’omaggio a Mina, continuano gli organizzatori, è anche, più in generale, un omaggio a tutta la canzone italiana, che l’artista cremonese ha esaltato sia da interprete originale sia da esecutrice di cover.
Sarà quindi un’occasione imperdibile per ascoltare, in versioni che si preannunciano da brividi, dei veri evergreen come Città vuota, E se domani, L’importante è finire, Emozioni, Se telefonando, Tintarella di luna e tante altre. Ma sarà anche un’opportunità per riscoprire autentiche gemme nascoste, disseminate nello sterminato repertorio “minesco”, da L’ultima occasione a Carne viva, da Breve amore a Non credere, da Anche un uomo a Il corvo. Alcuni rumors filtrati da ambienti vicini agli – altrimenti abbottonatissimi – organizzatori, riferiscono anche che per l’occasione potremmo rivedere sul palco il famigerato Coro delle Bigotte: staremo a vedere.
La serie “Orvieto canta…” è cominciata nel 2011 con il tributo a Ivan Graziani, ed è poi proseguita negli anni seguenti con gli omaggi collettivi a Lucio Dalla, Bruno Lauzi, Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Franco Battiato, Gianni Morandi e Renato Zero. Nelle scorse edizioni le serate in Piazza Simoncelli hanno avuto un’atmosfera davvero magica, in linea con lo spirito della Festa, tra sorrisi e canti: sarà bello, ancor più quest’anno, poterci riabbracciare.
Venite con cuore gioioso e fegato risanato.
Gli Organizzatori








