Lo scorso anno furono 200 +1 gli iscritti alla Castellana 2021. Un successone per Orvieto e gli organizzatori, per ACI Sport cha aveva messo a calendario la prima finale TIVM. Tanto da convincere lo stesso Ente di promozione sportiva a confermare la Città del Duomo, sede della finale 2022. Un riconoscimento importante, quanto impegnativo, in particolare per gli addetti ai lavori.
Che si stanno operando, già da qualche tempo, con entusiasmo almeno pari o superiore a quello consueto, per rendere l’insieme ancora più attraente. Compito, pure questo non semplice, anzi complicato, perché si tratta di intervenire su un meccanismo praticamente perfetto. La passione ci ha abituati ai miracoli, con la quasi certezza che riusciranno a dare un’altra lucidatina all’immagine della città.
Sono 56 anni gli anni che compie la Cronoscalata, quarantotto le edizioni disputate. Un record per un evento sportivo che si esaurisce nel breve spazio di tre giorni, un primato rispetto alle aspettative di vita di altri eventi, nati, cresciuti e poi scomparsi dai calendari delle manifestazioni.
La Castellana ha imparato a farsi amare non soltanto da chi ha il motorsport nel sangue, conquistando l’affezione di tutti gli orvietani.
La centralità di Orvieto e le importanti vie di comunicazione che la toccano hanno sempre fatto la loro parte. Fra le numerose cronoscalate che si svolgono sul territorio nazionale, sono poche, forse nessuna, con la linea di partenza a tre soli Km. dal casello autostradale. Gli spazi da adibire a paddock sono ampi e sufficienti per soddisfare le esigenze delle squadre e dei piloti.
L’Urbs Vetus, comunque attraente, stuzzica l’intera famiglia per una gita, ad accompagnare chi si infila tuta e casco, mettendosi alla prova su u tracciato veloce, quanto tecnico e abbastanza complesso.
Gli orvietani non hanno, nelle corde, la presunzione di affermare che sia il migliore, lasciando il giudizio a chi gareggia. Certamente, quando misurava 7,600 mt aveva qualcosa in più, come la esse veloce prima del traguardo, preceduta da un allungo di circa un Km. Roba da far rimbalzare il cuore. Ma c’è ancora tanto, anzi moltissimo da vedere. Il tratto misto al bivio d’Osarella, tribuna vip per quelli dal palato fine, regala o toglie i decimi che fanno la differenza. L’entrata e uscita dalla zona di San Giorgio offrono rinnovano sempre il catalogo di errori, così come la curva Arcangeletti o i tornanti a metà percorso.
Ce n’è, veramente, per tutti, sia per chi è al volante, come per coloro che assistono alla gara. Sembra, possa tornare Simone Faggioli, trionfatore 2021, così come Danny Zardo, grande pilota, forse il più versatile per spingere al massimo qualunque vettura gli sia affidata. La famiglia Fattorini ha portato in casa diversi successi assoluti . Prima con papà Fabrizio, adesso Michele, che di Castellane ne ha vinte quattro e ambisce alla manita. Salvo imprevisti, porterà in gara una delle ultime creature WOLF, dotata di motore turbo automobilistico, presentata quale nuovo spauracchio per le vetture sport più note. (Roberto Pace)
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