di Renato Piscini
Siamo all’esercizio indiretto del potere attraverso il sistema delle rappresentanze; per le democrazie occidentali la forma di governo è la repubblica come sola forma legittima di espressione della volontà popolare.
E’ all’inizio dell’800 che comincia a delinearsi l’idea secondo cui unendo il principio democratico del governo del popolo con la prassi non democratica della rappresentanza, la democrazia può includere cerchie sempre più vaste. Un punto di svolta in cui la democrazia individui non soltanto la titolarità del potere da parte del popolo ma anche il suo esercizio indiretto del potere attraverso la rappresentanza.
Poi subentrano i processi di aggregazione del fine 800 primi 900 che generano nuove forme di organizzazione politica; nascono i partiti di massa che supera il problema della partecipazione e conseguente trasformazione delle istituzioni statali. Quindi una forma di governo ispirata ad associazionismo sociale fondato sulla lotta.
E’ cosi che il processo democratico sfocia in una questione di carattere economico in riferimento alle politiche statali per promuovere sviluppo.
La politica democratica si configura come organizzazione dell’economia su scala allargata cambiando i parametri tra decisori politici e destinatari. Il crescente grado di internazionalizzazione del mondo rafforza la necessità di una democrazia associativa (vedi Tocqueville) .
Vediamo il cursus storico: Atene – Pericle- Giustizialisti medioevali- Macchiavelli- Calvinismo- repubblicanesimo inglese- Spinoza-Montesquieu- Kant-Rousseau- Tocqueville- Marx- Socialdemocrazia- Parlamentarismo- alla fine democrazia senza controllo come ad oggi!
Dopo le democrazie con sistema della giustizia, dei diritti, delle differenze, federalismo, siamo all’oligarchia. Pur restando l’orizzonte insuperabile della convivenza civile la democrazia rischia, di fronte alla globalizzazione ed il multilateralismo, reazioni compensative come orgoglio etnico e fondamentalismi.
Forse ritornare alla vecchia scheda elettorale proporzionale ove si scriveva la preferenza è la soluzione!?
Insomma vulnerabilità dei sistemi democratici attraverso definizioni contrastanti legati a volte a persone illuminate e capaci a volte purtroppo a classi dirigenti inadeguate . . come oggi!!?