Il Comune di Orvieto dice No all’impianto eolico che prevede la realizzazione di sette pale da 6 mw ciascuna tra Orvieto e Castel Giorgio. A sollevare l’argomento è stato il consigliere Federico Giovannini (Pd) nello spazio delle question time dell’ultimo consiglio comunale.
“Dal momento che la vicenda dell’eolico alto 200 metri si è guadagnata il momento di notorietà grazie ad un articolo di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera – ha detto Giovannini – ritengo che sia opportuna al riguardo un’informativa da parte del sindaco. La candidatura di Orvieto a Capitale Italiana della Cultura 2025 non può far passare in secondo piano la questione del paesaggio, quindi la questione delle minacce che gravano sull’asset paesaggistico è fondamentale. L’articolo 9 della Costituzione recita ‘la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali’. In questa vicenda dell’eolico è dunque mancata una parola del sindaco che deve dire come la pensa ai cittadini e alle istituzioni”.
La risposta è arrivata dal vicensindaco Mario Angelo Mazzi. “Non posso rispondere a Galli della Loggia su questioni generali – ha detto – e come Amministrazione Comunale abbiamo, invece, risposto con gli atti nelle sedi opportune. Insieme al sindaco di Castel Giorgio, Andrea Garbini, siamo stati tra i più attivi per scongiurare questa vergogna. Sinceramente mi da anche fastidio oppormi all’utilizzo delle energie alternative perché non siamo contrari a priori ma riteniamo che questi impianti debbano essere sostenibili e compatibili con il paesaggio e con la vocazione del territorio. Come Comune abbiamo presentato le osservazioni nell’ambito del procedimento di Valutazione di impatto ambientale ritenendo il progetto incompatibile con il ‘Parco Culturale’ che si trova in quella zona e che è stato introdotto nel 2007.
Tale perimetrazione impone delle restrizioni e accuratezza negli interventi e ora lasciare il campo libero a queste strutture sarebbe assurdo e irriguardoso nei confronti dei cittadini che negli anni hanno dovuto rispettare questi paletti. L’unico vincolo esistente sulla zona è quello posto dal Comune di Orvieto con il ‘Parco Culturale’ e questo abbiamo rappresentato in conferenza dei servizi. Ci siamo inoltre attivati con la Regione Umbria che invece ha risposto dal punto di vista tecnico ponendo delle questioni sulla ventosità dell’area e quindi sulla reale efficienza di questi impianti. Anche la Provincia di Terni ha espresso riserve dal punto di vista ambientale. Tutto quello che di concreto poteva essere fatto per opporsi al progetto è stato fatto. Concludo che chi oggi punta il dito contro di noi accusandoci di non aver fatto niente, in passato ha predicato l’energia alternativa a tutti i costi e senza restrizioni pur in assenza di un Piano nazionale”.